La regina della casa

Premessa numero uno: mi piace molto Sophie Kinsella.
Premessa numero due: mi piace molto la sua Becky dei vari “I love shopping”.
E’ quindi ovvio che questa lettura abbia costituito la “prova del nove”, la verifica della scrittrice piuttosto che del personaggio. Ci sono molti punti di unione tra Becky e Samantha, primo tra tutti il loro essere così deliziosamente disarmanti nella loro ingenuità. Ma mentre la prima vive la sua quotidianità in una dimensione parallela, fatta di sogni ad occhi aperti e scarsissima concretezza, la seconda è talmente immersa nella realtà da non esistere come donna, ma solo come aspirante socio legale.

E cosi l’automa si inceppa, il meccanismo si rompe e Samantha si ritrova a scappare da quella realtà di cui sente di non poter più far parte, cercando di inserirsi in una dimensione del tutto nuova. Lungi però dall’essere una lotta tra donna in carriera ed angelo del focolare, il romanzo ci racconta di una presa di coscienza, un risveglio: come Becky, anche Samantha si rende conto di vivere in una realtà del tutto inappropriata.

Tutto ciò viene descritto in maniera molto leggera e scorrevole, tra gli spassosissimi guai in cui si caccia la protagonista ed i suoi tentativi di imparare ad usare un ferro da stiro.
Senza la pretesa di costituire una guida femminista, “La regina della casa” si lascia leggere tutto d’un fiato e non delude le aspettative, anzi sembra la sceneggiatura giusta per un film.

Giulia De Mare

Titolo: La regina della casa
Autore: Sophie Kinsella
Prezzo: 8,40 Euro
Pagine: 354
Anno: 2005
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus


Trama:
Samantha Sweeting ha ventinove anni ed è un’affemata consulente in uno studio legale di Londra.
Lavora giorno e notte, non ha tempo per coltivare le sue, già esigue, amicizie e non ha idea di come funzioni un forno o si attacchi un bottone.
Ma tutto ciò è assolutamente irrilevante, ora che sta per essere nominata socio dello studio.
Purtroppo, proprio nel giorno della sua fatidica nomina, si accorge di aver commesso un errore che le costa il lavoro. Disperata e sconvolta, fugge e si ritrova a chiedere informazioni in una casa in aperta campagna, dove viene scambiata per una governante.
Determinata a non fallire nuovamente, Samantha decide di restare e di cominciare una nuova vita.