Distillati Municipali


Mediterranea

CAFFE’ DI NOTTE

Scena. Caffé di notte; una scenografia risaputa, come in un quadro di Hopper; un barman assonnato, un paio di clienti taciturni: una zitella in bigodini e cagnolino al quale di tanto in tanto rivolge paroline e sorrisi, un uomo che ha bevuto forse già troppo, guarda il bicchiere come cercando dentro qualcosa, una sigaretta che non si decide di accendere.
Il quadro è completo; forse ci vorrebbe qualche rompiscatole o magari un teppista, ma creerebbero troppa confusione per la nostra breve storia.
Ma chi è il protagonista? Forse il signore alto, distinto, ben vestito, che adesso entra nel bar; si guarda intorno sicuro di sé, con un leggerissimo sorriso all’angolo della bocca. Un cliente un pò strano per quel buco da topi notturni. Per un momento tutti lo fissano sorpresi,anche il cagnolino. Il signore, con modi gentili, quasi sottovoce, chiede da bere, poi si avvicina all’uomo seduto al suo tavolino — “Buonasera. Le dispiace se bevo il mio drink seduto qui con lei?”— “No ...ma le pare, si accomodi pure”. Si capisce che il signore distinto ha voglia di parlare un pò, l’altro lo lascia fare e abbozza anche un piccolo sorriso, il massimo che possa fare a quell’ora di notte e dopo la solita giornata da dimenticare.
“Mio caro amico”— dice l’uomo quasi elegante, togliendosi uno strano cappello a tubino — “La notte è sempre un bel momento per riflettere con calma, si può dire che è il mio ambiente naturale: niente confusione, niente rumori, anche i telefonini smettono di tormentarti! Si può magari fare ottimi incontri e quattro chiacchere in santa pace..” — “Lei dice, signore? Ottimi incontri? Sì, come no! Magari donne affascinanti come quella dama col cagnolino, o una buona coltellata in qualche strada buia. Riflettere? Su che cosa? Sulla bella vita da quattro soldi che faccio o sull’automobilista che poco fa mi ha mandato al diavolo rischiando di mettermi sotto?” —“Sì, lo conosco, è un prepotente che l’ha anche minacciato di tagliarle la gola!”
L’uomo straluna gli occhi — “E lei questo come fa a saperlo?” — “Glielo ho detto, giro molto di notte, un pò qui un pò là, conosco quasi tutti” — “Conosce anche me per caso?” — “Eccome egregio amico! Per esempio so che da un pezzo non ha lavoro, e stasera ha solo pochi spicci in tasca.” — L’uomo è ancora più stupito — “Ma è un mago? Un detective? E perché poi dovrebbe indagare su di me: non sono nessuno” — “Non è esatto”— fece l’altro sorridendo rassicurante — “Lei è un uomo in carne, ossa e sangue. Ma si sieda, per favore, ecco bravo. Mi ascolti, non voglio farle perdere tempo. Noi possiamo fare un piccolo affare. Ecco, io... ma non si spaventi per carità! Io sono un vampiro.”— “Cooosa? Ma lei è pazzo?” — “No, guardi, sono davvero un vampiro. Ma dimentichi gli stracci neri, gli occhi iniettati di sangue, tutti i Dracula e Nosferatu del Medioevo. Oggi siamo tra gente civile e ragionevole” —” Ragionevole? Scherza? Ma questo è un mondo di matti, dove la vede la ragione?” — “Magari nel nostro piccolo accordo, soddisfacente per tutti e due. Guardi” — Si avvicinò all’orecchio dell’uomo parlando sottovoce “Mille euro per lei e un piccolo morsetto per me! Possiamo andare un momento di là, alla toilette e sbrigarci senza drammi” — Stavolta l’uomo si rialzò di scatto e quasi gridò tanto che il barman, la donnetta e il cagnolino alzarono la testa dal loro torpore. “Ma lei è completamente pazzo! Tutte a me capitano? Le pare una bella idea? Ho già mille guai e incontro anche un matto sanguinario!” — “Che parolone! Non ha detto che poco fa un prepotente ha minacciato di tagliarle la gola? E per che cosa? Per niente! Senta, con tanta violenza gratuita in giro, le pare che poi questa sia la peggiore? O, intendiamoci, niente dissanguamenti, mi accontento appena di mezzo litro. Lei lo ha già dato alla Croce rossa, no? E per un biglietto di teatro di terz’ordine!” — L’uomo, inebetito, si risiede, il gentile vampiro continua sempre più persuasivo — “Chiamiamolo un tacito accordo tra gentiluomini. Rincorrere donnette urlanti e terrorizzate, o piombare dall’alto come un buffo volatile? Non fa più per me: ho un decoro, una dignità, e poi anche la mia età... . Mio caro signore, in questa città, a quest’ora di notte, succedono cose ben più spaventevoli: assassini, stupri, drogati che agonizzano, barboni dati alle fiamme, pedofili a caccia... un inferno!
E lei si spaventa per poche gocce di sangue, magari le farà bene, sà che ha la pressione troppo alta?” — L’uomo balbetta — “E come la mettiamo con la mia anima? La dannata contaminazione? Diventerò anch’io un succhiasangue?”
— Il signore distinto sorrise amabilmente compiaciuto — “Per carità! Leggende da vecchiette! Ci vuole ben altro per essere vampiri: vampiri si nasce, signor mio, non si diventa!...Ma vedo che esita ancora. Guardi, facciamo così, le dò mille euro subito, li prenda, li prenda, so che ne ha bisogno.
E non si preoccupi per nessuna infezione, sono assiduo paziente di un rinomato dentista” — L’uomo esita, si guarda intorno, ma nessuno bada più a lui — “Un taglietto ha detto…” — “Guardi, quasi invisibile, non se ne accorgerà nemmeno! Vogliamo fare un brindisi? Barman, altri due per favore!” — Bevono, si alzano, si dirigono alla toilette, a distanza l’uno dall’altro, che diamine! Non vogliamo che si pensi male, a quelle sudicerie che accadono nei loschi gabinetti di notte. Ma bisogna fare in fretta! L’alba è ormai vicina.

Luigi M. Bruno
Inedito 2006

luigi m. bruno

Nato il 1948 ad Aradeo (LE)
Scenografo all'Accademia di Belle Arti di Roma. Insegna dal 1969 presso la Scuola di "Arti Ornamentali" del Comune di Roma.

web: www.ex-art.it/ars/bruno/bruno.htm


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