ISPIRAZIONE
PER LA CREATIVITÀ
Nell’antichità,
come anche ai nostri giorni, gli scrittori come gli oratori,
gli artisti come i filosofi hanno immaginano le Muse come
fonte d’ispirazione. Ma il rapporto Musa-intellettuale
si è andato modificando nel corso dei secoli: da
una dipendenza diretta del poeta dal sostegno della Musa
ispiratrice, in quanto figura di mediazione della parola
divina, l’intellettuale si è via via reso autonomo.
La mostra presenta un'interessante panoramica sul mondo
delle muse che proteggono la tragedia, la poesia lirica,
le arti nell'antichità e la loro rappresentazione
in decine di vasi attici, rilievi, affreschi e mosaici,
più di quaranta opere fra statue, ritratti e sarcofagi
in marmo, di cui è “prima donna” la splendida
statua della Musa Polymnia, proveniente dalla Centrale Montemartini,
che testimonia la fortunata iconografia delle Muse create
in epoca ellenistica. Si riserva inoltre una particolare
attenzione ai luoghi del sapere e alla sua trasmissione.
Tra muse troviamo anche una sezione dedicata ad Apollo.
A ciò si aggiungono le immagini di intellettuali:
poeti e filosofi in Grecia e a Roma.
Una serie di opere danno conto della fortuna di questi modelli
culturali e della loro ricezione non solo in ambito romano,
ma fino ad arrivare alla cultura e all’arte della
società europea moderna e contemporanea.
Oltre alla statua della Musa Polymnia, completamente avvolta
nel mantello e in atteggiamento sognante e pensoso, è
il piccolo vaso – lekythos – con la raffigurazione
del supplizio di Marsia a rendere ulteriormente degno di
attenzione il percorso espositivo. L’interesse per
questa ceramica attica a figure rosse a rilievo è
dovuto dal fatto di offrire una delle poche rappresentazioni
in cui le dee compaiono, secondo l’indicazione di
Esiodo, in numero di nove, mentre il Sileno Marsia, colpevole
di aver sfidato Apollo, viene scuoiato.
È probabile che anche per il giornalismo
esista, per l’alta creatività di alcuni articoli,
una musa che ispiri alcuni giornalisti o è solo pigrizia
nel documentarsi?
Claudia Patruno
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