ROMA
E IL MEDITERRANEO
Il Mediterraneo, particolarmente in questi
ultimi anni, è fonte di estremo interesse da parte
di istituzioni di diversi paesi che su questo mare si affacciano.
La Rai, con la televisione francese, produce un programma
settimanale, la sede italiana è a Palermo, l’Unione
Europea porta avanti diversi progetti che coinvolgono governi
europei e non, il Ministero degli Affari Esteri ha istituito
un Osservatorio, si torna a parlare di Taranto come sede
del Museo del Mediterraneo, a Palermo, oltre ad essere la
sede di un’università, si è costituita
Herimed, un’associazione che raccoglie dieci Paesi
del bacino del Mediterraneo per cooperare nel settore della
catalogazione, della conservazione e della valorizzazione
del patrimonio culturale. Nell’ambito del progetto
Euromed Heritage, è stato istituito il Premio di
giornalismo Euromed Heritage 2006, per stimolare i giornalisti
europei e mediterranei a scrivere sul patrimonio culturale
del Mediterraneo, Museo Senza Frontiere coinvolge i diversi
pesi del Mediterraneo in itinerari tematici. RomaCultura/Ex-art
contribuisce alla conoscenza delle diverse realtà
culturali che sul Mediterraneo si affacciano, con la rubrica
Mediterranea e molte altre sono le iniziative promosse per
facilitare l'incontro tra i paesi rivieraschi di tutte le
sponde, dalla Francia alle terre del Maghreb. Ma ora è
la volta dell’associazione che vuol porre l’attenzione
su Roma e il suo ruolo nel Mare Magnum.
Un Mare Nostrum che è anche di altri, specialmente
di quelli che nel Mediterraneo hanno trovato il loro eterno
riposo, mentre tentavano di fuggire dalla miseria e dalle
guerre, sperando di raggiungere una terra migliore.
La presentazione ufficiale di Roma Mediterranea è
avvenuta in aprile, presso la Protomoteca del Campidoglio,
illustrando, con l’occasione, la prima edizione di
“Roma e il Mediterraneo” che si svolgerà
ad Ostia tra il 4 e l’8 maggio.
Tra regate e mostre, tra spettacoli teatrali e concerti
bandistici di sapore paesano, spiccano due convegni che
promettono molto: “Roma Mediterranea 2015: il porto
telematico di Roma” e “Le religioni e la pace”.
Le prospettive di Roma non più come porto imperiale,
ma porto telematico è affascinante. Non più
scontri, ma incontri nelle vie della Rete per conoscere
gli altri.
Politicamente scorretto è la presentazione del secondo
convegno, con l’elencare tra l’Ebraismo e l’Islam,
la Chiesa Cattolica e non la Cristianità, dimenticando
che nelle nazioni che si affacciano sul Mediterraneo ci
sono popoli che professano anche le altre sfumature del
Cristianesimo, una dimenticanza anche verso il processo
Ecumenico portato avanti dalla Chiesa di Roma.
Certamente è difficile poter intervenire negli affari
interni dei diversi stati, per la difesa dei diritti umani,
meno complicato è poter dare un aiuto ai diseredati,
ma facilitare la conoscenza delle altre usanze e culture
è sicuramente realizzabile, grazie ad un’altra
delle iniziative dell’associazione che prevede la
pubblicazione di un trimestrale, con articoli in italiano
e in inglese, dedicato alle “idee, popoli e culture”
e proponendo, tra libri e musica, un dossier sull’interpretazione
architettonica, urbanistica e culturale dei lungomare delle
diverse città del Mediterraneo.
Ostia riscopre la sua vocazione di alter ego di Roma, il
suo “distretto” marittimo, avrà, oltre
alla nuova immagine della ferrovia che collega Roma con
il Lido con “La freccia del mare”, un nuovo
centro d'arte contemporanea. Ma tra Roma e Ostia una cinquantina
di chilometri senza proposte culturali.
Gianleonardo Latini
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