inside man

Eccoci di fronte all’ennesima bella pellicola di Spike Lee, capace di girare un thriller ben congeniato ed intenso avvalendosi di un cast di prim’ordine.
Gli ingredienti del classico film con detective in odore di disgrazia, gruppo di rapinatori con ostaggi e assedio delle forze dell’ordine, possono far pensare alla solita minestra riscaldata, ma Lee riesce ad andare oltre e condisce alla sua maniera inserendo il tema razziale e la connivenza fra la politica e gli affari.
L’immagine di una New York multietnica che mette tutti in grado di avere le stesse opportunità (basti pensare al sic indiano impiegato nella banca che viene rapinata) viene puntualmente sporcata man mano che il film vede il suo sviluppo: indicativa è la scena in cui il sic viene interrogato dagli investigatori dopo essere stato liberato dai rapinatori e brutalizzato dalla polizia che, neanche a dirlo, ha applicato l’equazione uomo di carnagione scura con turbante uguale arabo bomba umana.
Spike Lee affonda la lama anche quando mette in evidenza l’aspetto dell’arrichimento di alcune persone che, sfuttando periodi storici bui e complessi, riescono a trarre enormi benefici economici anche a costo di distruggere consolidate amicizie.
Ecco che entra in gioco la figura del banchiere proprietario della banca oggetto della rapina che, approfittando dell’olocausto, riuscì ad accumulare ingenti somme sottratte agli ebrei.
Tutto questo è amalgamato dalla trovata geniale degli sceneggiatori di far vestire gli ostaggi come i rapinatori: tutti in tuta e con maschera sul volto.
Il vantaggio è duplice, sia dal punto di vista del film che acquista un interrogativo in più, sia dal punto di vista del messaggio che vuole lanciare il film stesso: è soltanto con l’artificio della maschera che tutti alla fine si rivelano uguali.
Quindi il film di Spike Lee è tutt’altro che scontato e conferma comunque il suo costante impegno sociale sulle diversità che contraddistinguono inesorabilmente la società americana.
Insomma, un film da vedere per l’originalità della sceneggiatura, per la bravura degli attori e per gli spunti di riflessione che lascia dopo l’ultimo fotogramma.

 

Massimiliano De Mare

titolo del film

Titolo originale: Inside man
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: thriller
Durata: 129'
Regia: Spike Lee
Cast: Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster , Willem Dafoe, Kim Director, Marcia Jean Kurtz , Christofer Plummer,Ashlie Atkinso
Sito ufficiale:www.insideman.net
Sito italiano: www.uip.it/insideman
Trailer: www.uip.it/insideman

Trama:
Quattro spietati rapinatori si introducono in una grande banca e prendono in ostaggio cinquanta persona tra personale interno e clienti. Il braccio di ferro con la polizia, che ha circondato lo stabile sotto la direzione del detective Frazer, è serrato e mette da subito in luce la meticolosa precisione del colpo: la situazione si fa via via più tesa e complessa, fino a che entra in scena una misteriosa figura femminile di broker senza scrupoli, incaricata dal magnate proprietario della banca di recuperare del materiale in una cassetta di sicurezza. La vicenda assume contorni sempre più politici, fino a che le funzioni ufficiali della polizia di New York e quella ufficiosa della donna entreranno in un serrato conflitto.


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