UN
BENE PREZIOSO
Dai
rami del gelso si ricava una carta resistente, kozo, sulla
quale dipingere o creare volumi, opere da appoggiare alla
parete o da far intervenire nello spazio, per entrare nella
tradizione giapponese e interpretarla in chiave contemporanea.
Opere che permettono di indagare nel molteplice utilizzo
di questo specifico tipo di carta e, come intende precisare
la curatrice – Stefania Severi –, “[…]
La carta è un elemento necessario al nostro quotidiano,
così imprescindibile da risultare scontato. Ed è
proprio qui l’errore, perché la carta è
un bene preziosissimo e vivo che va rispettato – e
quindi rigorosamente riciclato – ed apprezzato. Ma
ce ne accorgiamo rare volte, solo quando la nostra attenzione
viene attirata da qualcosa di “speciale”, come
alcune carte quasi trasparenti o altre fortemente materiche
o altre ancora particolarissime. E’ certo che entrare
nel mondo della carta, scoprire i materiali di cui è
costituita e gli antichi gesti sottesi alla sua preparazione
a mano, vuol dire entrare in un mondo di grande e raffinata
cultura. […]
Tre artisti giapponesi e un’artista italiana
esplorano, attraverso le loro opere, alcune delle peculiarità
di questa carta e il suo utilizzo espressivo.
Nobushige Akiyama realizza sculture in kozo come se utilizzasse
marmo o bronzo, lui stesso prepara la carta, attraverso
anche la battitura e la bollitura, dando vita ad un fluttuante
lenzuolo e ad una serie di “drappi” dedicati
ai “Cinque Sensi”. Un lavoro complesso di sovrapposizioni
di materiali, colori e volumi, per far emergere dei volti.
Di Isamu Noguchi (1904-1988), celebre soprattutto in USA,
sono esposte una serie di lampade che realizzò per
la ditta Ozeki & Co. Ltd. L’artista Shuhei Matsuyama
usa questa carta da sola o con altri materiali per creare
i suoi dipinti che chiama “Shi-on” (Suoni).
Da anni, come Nobushige Akiyama, Shuhei Matsuyama vive e
lavora a Roma. Infine Anna Onesti, una italiana che ha studiato
in Giappone, fa della carta kozo supporto per la sua pittura
a tinte naturali con ampio impiego di indaco.
La mostra, per il suo interesse artistico-documentario sarà
poi al Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano (23
giugno - 10 settembre).
Claudia Patruno
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