EFFETTI NELL’ARTE CONTEMPORANEA A ROMA
Una galleria ha inaugurato la sua attività
e con la prima mostra svaniscono le speranze di un’aria
nuova nell’arte contemporanea a Roma.
Una collettiva, un minimale escursus nel Novecento, un tortuoso
e accidentale percorso di dossi e buche, per far scomparire
nel nulla molti determinanti nomi per avere un panorama
completo di ciò che doveva essere un catalogo da
sfogliare sui temi rilevanti del nostro tempo.
Il risultato della mostra è un autoincensamento
che permette di ammirare l’esaltazione del giallo
negli spazi pittorici di Dessì, le acrobazie cromatiche
di Joan Miró, le malinconie di Massimo Campigli e
Ottone Rosai, saltando da un’ispirazione all’altra,
da un ambito all’altro, per vedere Carla Accardi,
Domenico Bianchi, Alighiero Boetti, Marc Chagall, Sandro
Chia, Roberto Crippa, Giorgio de Chirico, Piero Dorazio,
Tano Festa, Lucio Fontana, Raymond Hains, Serge Poliakoff,
Mimmo Rotella, Mario Schifano e Giulio Turcato.
Questa è una prima proposta e le ambizioni del gallerista,
come anche del critico Gianluca Marziani, è di non
deludere, alternando ai maestri del Novecento e agli odierni
protagonisti dell’arte contemporanea, sia nazionale
che internazionale, ad una selezione di giovani promesse.
Per ora nulla di nuovo, nessun confronto con qualche capace
sconosciuto.
Nessuna aria nuova, ma solo bonaccia a Roma.
Claudia Patruno |