VENT'ANNI DI MENZOGNE, UNA SOLA VERITÀ
False verità, film diretto dal regista canadese Atom Egoyan, è tratto dall’omonimo romanzo di Rupet Holmes e racconta la storia, ambientata negli anni ’70, di Karen, una giovane e ambiziosa giornalista che indaga sull’enigmatica vicenda della misteriosa morte, avvenuta venti anni prima, di una studentessa aspirante giornalista trovata senza vita nella suite di un lussuoso albergo del New Jersey occupato da due famosi comici televisivi, che a causa di quell’episodio non avrebbero più lavorato insieme. Karen, il cui scopo è scrivere un libro su ciò che è realmente accaduto, entra prepotentemente nelle vite dei due divi, un tempo suoi idoli di bambina, per scavare nella loro anima e scoprire la verità.
In questo thriller che non colpisce, perché assolutamente privo di suspance, il regista mostra uno spaccato di quotidianità torbida, malsana e priva di valori dove i personaggi sono eroi negativi che agiscono soltanto in funzione del raggiungimento dei propri scopi senza curarsi delle conseguenze devastanti che le loro azioni possono provocare.
I protagonisti maschili sono due comici, famosi soprattutto in quanto presentatori Telethon a favore dei poliomielitici (interpretati egregiamente da Kevin Bacon e Colin Firth) che per quasi tutto il film, in cui al presente si intrecciano una serie di flashback che mostrano la loro vita dissoluta tutta droga, sesso e alcol, appaiono come individui profondamente ipocriti che basano la propria fortuna sulla speculazione del dolore e che vivono di apparenza. Soltanto alla fine lo spettatore scopre quanto questi due sgradevoli personaggi sono in realtà gli unici ad agire, seppur sbagliando, non per il proprio egoismo ma in funzione dell’amore che da sempre segretamente li unisce, e che in un certo senso sono le vittime di tutta la vicenda. Le loro vite professionali e private sono sconvolte prima da Mourin e, dopo vent’anni, da Karen, due aspiranti giornaliste. Queste giovani donne si somigliano per molti aspetti: entrambe ambiziose, determinate, arriviste e prive di scrupoli, sono pronte a tutto pur di affermarsi. Mourin è vittima della sua stessa ambizione; Karen, invece, pur rispecchiandosi in lei, riesce a raggiungere il suo scopo senza aver alcuno scrupolo nei confronti dei due comici, le cui verità sono ben diverse da quella scoperta da lei.
Nonostante questa ambiguità dei personaggi e delle situazioni, l’incisività di alcuni dialoghi, le morbose scene erotiche e le atmosfere inquietanti, False verità giunge allo spettatore tiepidamente come un thriller che non convince, non coinvolge, non scuote e non emoziona.
Ester Carbone |