ara pacis

In occasione del Natale di Roma è stato inaugurato il nuovo complesso dell’Ara Pacis.
Un enorme parallelepipedo bianco è stato messo a protezione di uno dei monumenti più rappresentativi della Roma Antica.
L’opera dell’americano Richard Meier ha fatto discutere non poco sull’invasività e grandezza e relativo impatto riguardo alla zona in cui è situata.
Si sono registrate critiche da parte degli avversari politici dell’attuale sindaco di Roma Walter Veltroni (ma d’altronde si sa che sotto elezioni tutto fa brodo) e da parte di addetti ai lavori, primo fra tutti Vittorio Sgarbi: “E’ un cesso orrendo realizzato da un architetto incapace. Tolgano di mezzo l’ostaggio augusteo e ci facciano una pizzeria”.
L’opera, a prescindere dal sentimento che suscita in chi la guarda, ha comunque una sua forte suggestione: una scala consente di superare il dislivello della piazza e recupera i gradini che un tempo si trovavano nello stesso sito e consentivano la discesa al porto di Ripetta. Una hall immette poi in una galleria che costituisce un persorso museale e didattico (con pannelli, spiegazioni, plastici, ritratti dei principi giulio-claudi). L’itinerario approda, poi, a una vasta teca di luce in cui risaltano l’Ara e le tavole delle Res Gestae. Il padiglione è costruito con 500 metri quadri di cristalli speciali, capaci di preservare il monumento dalle insidie atmosferiche, dell’inquinamento e degli sbalzi climatici. A completare la struttura ci sono poi una sala per convegni capace di 150 posti, un museum-shop, un’area per gli uffici.
La necessità di ricoprire l’Ara Pacis era dovuta al fatto che polveri inquinanti, sbalzi termici, vibrazioni e quant’altro concesso dall’era moderna stavano contribuendo al disfacimento del monumento, ma per aver fatto questo l’architetto Meier ne ha subite veramente di tutti i colori.
Probailmente si poteva fare di meglio, ma forse il vero scempio è stato fatto durante il periodo del fascismo, quando per festeggiare il bimillenario della nascita di Augusto fu disegnata la scenografia della Piazza.
Innanzitutto il monumento non fu immesso nella sua naturale ubicazione (V. del Corso), fu orientato male (spostato di 90°), furono assemblati 500 pezzi in modo approssimativo e, dulcis in fundo, fu abbattuto un caratteristico quartiere.
Non ci resta che guardare quindi al contenuto, a ciò che rappresenta l’Ara Pacis: un monumento alla pace, quella che tutti noi – come i Romani dell’epoca – vogliamo.

Massimiliano De Mare

ara pacis


Roma
Piazza Augusto Imperatore


Dal 22 aprile 2006

Orario:
dal martedì alla domenica ore 9.00/19.00

Ingresso:
intero 6,50€ ridotto 3,00€

Informazioni:
Tel.0682059127
www.arapacis.it


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