Tumulto
in una strada vuota
Sebbene sia uscito nel 2004 ho scoperto da
poco "Riot on an empty street" dei Kings of Convenience,
due ventiquattrenni norvegesi con una grande passione per
il jazz, il swing e la chitarra classica, elettrica o acustica
che sia.
Hanno al loro attivo già altri due
album usciti in sordina, Quiet Is The New Loud e
Versus, ma devono il loro successo a quest’ultimo
cd e ai due video ricavati dalle canzoni più conosciute:
Misread e I rather dance with you.
Effettivamente Riot on an empty street è
un bell’album, che si fa ascoltare nella sua interezza
senza stancare, dalle sonorità piacevoli, dolci e
semplici, con una ricerca del suono molto curata.
Si comincia dal primo brano Homesick
con l'accompagnamento in sottofondo di un fruscio di chitarre
classiche, poi si va avanti con Misread, in cui
oltre alle chitarre si aggiunge anche il suono di un pianoforte,
e così via con un progressivo sommarsi di nuovi timbri
nei pezzi successivi: tromba, spazzole, batteria, percussioni,
voce femminile che si intrecciano gradualmente con molto
raffinatezza.
Il risultato è un album che si fa ascoltare dal
primo all’ultimo dei suoi 12 brani, spaziando tra
le sonorità più varie, da accenni di funky
a giri che ricordano la bossa nova, facendo eco
ai Simon e Garfunkel dei tempi migliori.
I testi sono dolci e malinconici, quasi crepuscolari, e
incredibilmente le canzoni del duo norvegese reggono sia
come musica di sottofondo da sentire in autoradio o ad una
festa con gli amici, sia ascoltate con attenzione, lasciandosi
andare al timbro suadente delle voci maschili molto calde
e piacevoli e alle immagini richiamate dai loro testi mai
scontati.
Sonia Conversi |