Distillati Municipali


Mediterranea

LE DIVERSE ANIME

Grande attenzione si è dedicato all’ampia mostra di Galileo Chini negli spazi Galleria Nazionale d’Arte Moderna, ma in quegli stessi spazi troviamo un paio di stanze poco frequentate, dove l’intimo mondo di Elisa Montessori è proposto in modo garbato. È una minima parte della sua ricerca, proposta nella penombra. La musicalità degli acquerelli ispirati al lavoro di John Cage, impreziositi da inserzioni di frammenti di velina e di grafie, fronteggiano la sensualità dei sei fiori rossi, un avvertibile omaggio a Georgia O'Keeffe, e al centro della stanza le bacheche per tanti libri d’artista. Nella stanza adiacente si esce dalla penombra, con le tante tele, di tutte le grandezze e con tutti i colori caldi e freddi, chiari e scuri, ma non c’è nessuno ad osservare il dittico “Shangai Blues”, che da anche il nome alla mostra, o le due versione, in bianco e in nera, di Casablanca, poi seguono le tele ispirate alla Manciuria e ai Masai, sino alla poetica giapponese o alle variazioni del vortice e del gorgo.
Non ha molta importanza il titolo, ma che ogni opera, anche nelle loro similitudini e nella scrittura, solleciti l’immaginazione di luoghi ed emozioni. Ma anche i mosaici e le composizioni fotografiche come mosaici, non attraggono l’attenzione del visitatore della Gnam. Questo è un ulteriore segnale del solco che divide il contemporaneo con la quotidianità delle persone.
È un peccato, perché fra tanta banalità contemporanea le opere di Elisa Montessori brillano dei gesti dell’artista e pochi sono quelli che, fino ad ora, hanno potuto vedere le sue diverse anime.

Claudia Patruno

Galleria Nazionale d’Arte Moderna
ELISA MONTESSORI
Sino al 10 settembre 2006
Tel. 06/322981
www.gnam.arti.beniculturali.it


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ROMA CULTURA Mensile di Immagini, Suoni e Scritture
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