Vintage
musicale
E’ uscito il terzo album di Tiziano Ferro, che monopolizzerà
le radio per tutta l’estate con il suo “Stop!
Dimentica”, destinato a diventare tormentone come
i suoi predecessori “Perdono” e “Sere
nere”.
Il ragazzo lavora molto, ha una forte vena sperimentale
che lo spinge a ricercare nuove sonorità anche se
con un orecchio al passato. Certo la canzone più
suonata del suo album non lo rispecchia, perché questo
lavoro è un insieme di ballate e canzoni melodiche
legate alla tradizione italiana.
Tiziano Ferro infatti propone un repertorio classicheggiante
degno della migliore tradizione sanremese, e ammette lui
stesso di aver voluto produrre un album che rivelasse la
sua passione per gli anni ottanta e quel modo di fare musica,
riportandolo a nuovo splendore grazie alla tecnologia moderna.
Ed è da questo amore per i "meravigliosi"
anni ottanta che nascono canzono come "E Raffaella
è mia", simpatico tributo alla Carrà
nazionale, o proprio “Stop! Dimentica” ispiranto
a “Fade to gray” dei Visage.
Omaggio agli anni ottanta è anche la ghost track
datata 1987 (Tiziano aveva solo sette anni!) in cui ascoltiamo
la voce di un bambino che canta orgoglioso le canzoni da
lui scritte, in cui si possono notare, in erba, le caratteristiche
che rendono Tiziano Ferro originale e popolare oggi. Certo
senza le distorsioni vocali e le sperimentazioni sonore,
il nostro assomiglia pericolosamente ai vari frequentatori
di Festivalbar. Meglio stare attenti e non esagerare col
melodico…
Ludmilla Vipiteno |