4-4-2 il gioco piu' bello del mondo
Era da un po’ di tempo che avevo intenzione di parlare di questo film, ma farlo durante il periodo di calciopoli sarebbe stato come tirare un rigore a porta vuota.
Ora che il capolavoro della Commissione di Appello Federale presieduta da Sandulli (o forse è meglio chiamarlo San Dulli) è stato ultimato, mi sembra doveroso tornare a parlare di un certo calcio, così, tanto per non dimenticare.
L’occasione è data da “4-4-2 il gioco più bello del mondo” prodotto da Paolo Virzì e messo in mano a quattro nuove leve pescate alla Scuola Nazionale di Cinema, che nella fattispecie rispondono ai nomi di Michele Carrillo, Claudio Cupellini, Francesco Lagi e Roan Johnson.
Ebbene sì, siamo tornati ai film a episodi che tanta fortuna hanno regalato alla commedia all’italiana.
In ogni episodio viene toccato un argomento che va al di là del semplice dare un calcio al pallone: dalla piccola promessa proveniente dai bassi di Napoli che si scontra con la realtà del nord all’omossessualità, dal nuovo tipo di tratta degli schiavi al calcioscommesse.
Nell’episodio di Carrello (Meglio di Maradona) lo “scugnizzo” talentuoso di Napoli viene catapultato dalla strada alle giovanili della Juventus con tutto quello che ne consegue, passando da una libertà che sfiora l’anarchia a una disciplina ferrea, causando non pochi problemi al compassato quanto piatto ambiente torinese.
Naturalmente il giovane giocatore fugge dopo poco tempo, ma non prima di avere svaligiato lo spogliatoio.
Il Carrello ha commentato: “Siamo contenti di aver girato la scena del furto, perché è la prima volta che qualcuno ruba alla Juve e non il contrario”.
Al di là delle battute (?) l’episodio evidenzia come il mondo del calcio si comporti nei confronti dei calciatori in tenera età.
Argomento sviscerato con connotazioni ancora più marcate nell’episodio diretto da Francesco Lagi (Balondòr) dove oltre allo sfruttamento dell’età viene affiancato quello “coloniale”.
Qui, infatti, un procuratore senza scrupoli ed ex calciatore va addirittura in Africa a pescare un campioncino e portarlo in Italia nascosto nel bagagliaio della macchina.
Il calcio al femminile viene inquadrato da Cupellini (La donna del Mister): un divertente episodio in cui una componente della squadra tenta di sedurre la fidanzata dell’allenatore.
Tutto sommato un modo di affrontare il logotipo della calciatrice che si vuole mascolina e tutt’altro che aggraziata.
Il film chiude in bellezza toccando l’argomento del calcioscommesse (Il terzo portiere).
Il regista Roan Johnson racconta la storia di un portiere che chiude la sua carriera in una squadra di serie C e che, dopo mesi di panchina, vuole convincere alcuni suoi compagni a truccare la partita e chiudere con qualche soldo in tasca.
Ma quando si tratta di sostituire il portiere titolare, entra in campo con dentro quello che ogni giocatore di calcio professionista dovrebbe avere: la consapevolezza che hai fatto dei tuoi sogni di bambino la tua ragione di vita.
In definitiva “4-4-2 Il gioco più bello del mondo” è una pellicola che senza farci impegnare allo stremo la materia grigia, ci fa ricordare che alla fine siamo stati tutti bambini sgambettanti su un campetto polveroso, e come tali conserviamo l’innocenza e la convinzione che in fondo in fondo il calcio è solo un gioco.
Massimiliano De Mare |
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Titolo originale: 4-4-2 Il gioco più bello del mondo
Nazione:Italia
Anno: 2006
Genere:commedia
Durata: 100'
Regia:Michele Carrillo, Claudio Capellini, Francesco Lagi e Roan Johnson.
Cast:Valerio Mastandrea, Francesca Inaudi, Nino D'Angelo, Roberto Citran, Antonio Catania, Rolando Ravello.
Sito ufficiale e trailer: www.medusa.it/442ilfilm
Trama:
Un bambino e la sua integrazione in una città del nord, una storia d'amore in un particolare ambiente di lavoro, l'evoluzione dei negrieri e la coscienza di uno scommettitore clandestino.
Il tutto legato da un solo elemento: il pallone.
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