FIGLI ALLA DERIVA
Sebbene Kim Rossi Stuart sia un attore di profonda
intensità e di grande talento, in pochi avrebbero
potuto prevedere altrettanta capacità e bravura in
veste di regista. Invece l’artista romano ha lasciato
tutti piacevolmente sorpresi con il suo “Anche libero
va bene” dove, con sensibilità e crudezza allo
stesso tempo, fotografa una difficile situazione familiare
vista attraverso gli occhi di un bambino, interpretato con
toccante espressività dall’esordiente Alessandro
Morace. Il piccolo Tommi vive in una famiglia che si regge
su equilibri precari: il padre Renato è un uomo solo,
irrequieto, dalla personalità complessa e dai violenti
sbalzi di umore che si riversano sul difficile rapporto
con i figli e con la vita stessa; Stefania, sua moglie,
è un soggetto ansioso, perennemente insoddisfatto,
e in eterna ricerca di un qualcosa per colmare il suo vuoto
interiore che la spinge a fuggire dal suo ruolo di moglie
e madre: inutili si rivelano i suoi brevi ritorni destinati
a provocare solo speranze vane e profondo dolore. A fare
le spese di questa difficile situazione sono ovviamente
i due figli: l’adolescente Viola e soprattutto il
piccolo Tommi, un ragazzino fragile e profondamente sensibile
che, contrariamente alla sorella, non esterna i suoi sentimenti,
li reprime indossando una maschera di apparente indifferenza.
Nonostante provi un viscerale amore nei confronti dei suoi
genitori Tommi è impassibile di fronte alla madre
che piangendo implora di essere riaccolta in famiglia, ed
appare altrettanto indifferente quando il padre lo rimprovera
violentemente riversando su di lui tutta la sua frustrazione.
Tommi è un bambino timido e chiuso in un mondo tutto
suo: emblematica in questo senso è la sua scelta
di isolarsi dai compagni per mettersi vicino a Claudio,
un ragazzo autistico ignorato da tutti. Di tanto in tanto
il piccolo protagonista va a casa della ricca famiglia del
suo compagno di giochi per estraniarsi dal grigiore della
sua situazione e respirare per qualche momento un’atmosfera
serena. Soltanto alla fine, nel toccante abbraccio riconciliatorio
con il padre e nel pianto liberatorio causato dalla lettera
scrittagli dalla madre, Tommi finalmente riesce a esternare
i sentimenti, le emozioni e il dolore che aveva represso
fino ad allora. Questo finale lascia un senso di amaro in
bocca, ma è liberatorio anche per lo spettatore stesso
che per tutto il film ha sofferto in silenzio come Tommi,
e attraverso di lui ha assistito a tutta la vicenda con
gli occhi fragili, sperduti, insicuri e impotenti di un
bambino.
“Anche libero va bene” è un film duro
che colpisce e fa male e che invita i grandi a riflettere
sui propri errori e sul profondo egoismo che si cela dietro
l’assurda pretesa di trattare i bambini da adulti
maturi. Il film deve anche molto alla notevole bravura degli
attori, in particolare degli interpreti maschili: Kim Rossi
Stuart che con grande intensità riesce a emozionare
lo spettatore e a trasmettere le notevoli sfaccettature
della complessa e nevrotica personalità di Renato;
e soprattutto Alessandro Morace la cui spontanea e profonda
espressività si è dimostrata un’autentica
rivelazione.
Ester Carbone |
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ANCHE LIBERO
VA BENE
Regia: Kim Rossi Stuart
Interpreti: Kim Rossi Stuart (Renato), Marta Nobili (Viola),
Alessandro Morace (Tommaso), Barbora Bobulova (Stefania)
Sceneggiatura: Linda Ferri Francesco Giammusso
Federico Starnone Kim Rossi Stuart
Fotografia: Stefano Falivene
Musiche: Banda Osiris
Montaggio: Marco Spoletini
Anno: 2005
Nazione: Italia
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 108' |