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Mediterranea

Uno, nessuno e…otto e mezzo

Dopo una lunga assenza di ben otto anni, durante i quali ha collezionato numerosi riconoscimenti internazionali fra i quali il prestigioso Premio Molière 2000 - l'Oscar del teatro francese, Arturo Brachetti ha riportato in Italia la sua valigia dei sogni. Anzi si dovrebbe più correttamente dire “la scatola dei sogni e dei ricordi” parlando de “l’uomo dai mille sogni”, questo il titolo della geniale performance teatrale.
Brachetti si trova perfettamente a suo agio solo sul palco, interamente occupato da un’immaginaria soffitta che, come l’inteprete, subirà un’imprevedibile trasformazione in scatola dei ricordi. A fargli da spalla c’è Sandra Mondaini, nelle insolite vesti di borsetta demodé, depositaria dell’indomito spirito di un’energica genitrice.
Il filo conduttore dello spettacolo è un episodio che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo vissuto: sacrificare i vecchi giocattoli dell’infanzia sull’altare della maturità. Ma quanti lo hanno poi effettivamente fatto? Chi scrive, ad esempio, ammette una lunga serie di imbarazzanti fallimenti.
Stessa sorte tocca ad Arturo che, rimasto solo fra i suoi ricordi, finisce nella rete della fantasia. Tutto torna alla vita e per una serata anche noi recuperiamo la magia che da bambini ci ha fatto vedere creature sbalorditive e vivere in un mondo che “i grandi” attraversano inconsapevoli delle sue meraviglie. Commovente l’affettuoso ricordo che l’artista dedica ad un altro celebre sognatore, Federico Fellini che, fasciato nella sua sciarpa sempre troppo lunga, ci ricorda di non crescere mai troppo…mentre la nave va.
Brachetti tiene la scena con tanta energia che il palco enorme del Gran Teatro di Roma ci sembra quasi piccolo per ospitare tutte le anime Arturo, e sono veramente tante! In quasi due ore l’interprete riesce a calarsi in 80 personaggi trasformandosi da vero camaleonte sotto le luci implacabili che pure non riescono a svelare il mistero. Tuttavia crediamo che sia riduttivo apprezzare Brachetti solo per la sua - davvero stupefacente - abilità trasformista, quello che ci ha veramente toccato è stata la magia, la polvere di fata che fa volare Peter Pan. Quando le luci si sono riaccese in sala ci siamo portati via un dischetto argentato, chissà…

Silvia Tucci

Chi è

Arturo Brachetti nasce a Torino nel 1967. Dopo un'adolescenza passata in seminario, durante la quale scopre il mondo della magia e dell'illusionismo nel teatro di Don Silvio Mantelli, inizia il suo impegno nel mondo dell'arte del trasformismo. Vince il premio Bustelli in Italia che lo porta prima a Parigi e poi in Germania, da qui vola per Londra e dagli anni 80 inizia a collezionare successi nei teatri e nelle televisioni d'Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone. Da tutto il mondo arrivano riconoscimenti e premi come l'ambitissimo premio Molière nel 2000.
È considerato il più grande attore trasformista del mondo, nelle sue performance interpreta più di 100 personaggi riuscendo a cambiare abito, scarpe, trucco e parrucca in tempi fulminei con l'eccezionalità di esibirsi indifferentemente in diverse lingue.
Brachetti è anche regista di spettacoli musicali di Varietè ed il regista di tutti gli spettacoli di Aldo, Giovanni e Giacomo.


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