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La mostra, a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, ha come sottotitolo
“La Roma del Settecento nelle Grandi Vedute”
e riguarda l’opera dell’artista in rapporto
alla città dove visse molti anni, raggiunse gran
fama e morì nel 1778. Il Piranesi nacque vicino a
Mestre nel 1720 e dopo una iniziale formazione veneziana
giunse a Roma alla scuola del Vasi dove apprese le tecniche
dell’incisione. Produsse “le Carceri”,
“le Vedute di Roma”, “Opere di Architettura”,
“le Antichità Romane” e scrisse il trattato
“Della Magnificentia et Architettura dei Romani”;
da una iniziale impostazione tardo barocca si accostò
progressivamente al neo classicismo pur conservando sempre
una visione fantasticamente nostalgica del mondo romano
con raffinato uso del colore dei contrasti di luce ed ombra.
Fu anche architetto sistemando la piazza, la villa e la
chiesa dei Cavalieri di Malta a Roma meglio conosciuta come
Santa Maria del Priorato con rilevanti elementi classici
interpretati con grazia settecentesca e sensibilità
luministica. Apprezzato nell’ambiente culturale romano,
allora il più celebre d’Europa, fu artista
molto ricercato dai viaggiatori del Grand Tour; era questo
un costume, sviluppatosi soprattutto nel XVIII secolo, che
conduceva ricchi giovani per lo più nobili di origine
nord europea ed in maggioranza inglesi a visitare Venezia,
Firenze e Roma appassionandosi della cultura romana, rinascimentale
e barocca e visitando aree archeologiche, chiese, palazzi
nobiliari. Dal loro Tour i viaggiatori oltre che a indimenticabili
ricordi riportavano quadri con vedute, stampe, disegni e
opere in mosaico minuto. Tra gli artisti prediletti era
il Piranesi che con le sue incisioni giunse, al seguito
di chi tornava, nei più remoti angoli d’Europa.
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La mostra ripercorre
l’itinerario della vita e dell’opera dell’artista
nell’Urbe attraverso una serie di vedute della città
ed utilizza una serie completa di incisioni provenienti
dalla collezione dei Duchi di Wellington ed altre di raccolte
pubbliche e private. L’immagine della citta’
del ‘700 viene ripetutamente esaminata attraverso
i suoi monumenti antichi e moderni offrendo scorci di suggestiva
bellezza e di grande interesse antiquario e paesaggistico.
Il modo di operare del Piranesi viene illustrato mediante
il “Taccuino di Modena”, una serie di appunti
giovanili dell’artista contenente disegni, schizzi,
note, progetti. Altre sezioni della mostra presentano l’opera
del Piranesi architetto anche in confronto con i suoi colleghi
che con le loro costruzioni stavano dando a Roma quell’impronta
che in parte ancora mantiene nonché dipinti ed opere
di pittori che, come il Pannini, godevano all’epoca
di grande fama. Completa il percorso la ricostruzione multimediale
dei suoi progetti architettonici non realizzati e quella
di decorazioni di interni andata perduta.
Un interessante “Piccolo Tour” nella Roma settecentesca
attraverso il bulino e gli occhi del Piranesi.
Roberto Filippi
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Roma
Museo del Corso
via del Corso 320
LA ROMA DEL PIRANESI
La città del Settecento nelle Grandi Vedute
Apertura al pubblico:
Dal 14 novembre 2006 al 25 febbraio 2007
Orario:
dalle 10 alle 20
lunedì chiuso
Informazioni:
tel. 06/6786209
www.museodelcorso.it
Catalogo: Artemide
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