street
fighting man
"Remember, remember the fifth of november",
è questo l'incipit di una filastrocca inglese per
bambini nella quale si rievoca il fallito "complotto
delle polveri" risalente al 1605. La cospirazione ad
opera della nobiltà cattolica prevedeva la caduta
del protestante Giacomo I facendo esplodere il Parlamento,
a finire sulla forca per il fallito attentato fu Guy Fawkes,
e dietro la sua maschera si cela il protagonista senza nome
di for Vendetta.
Nato come capolavoro del fumetto ad opera di
Alan Moore, illustrato da David Lloyd, V for Vendetta è
stato pubblicato per la prima volta sulle pagine di Warrior
tra il 1982 ed il 1985 e recentemente, grazie al successo
de film, è comparso anche nelle nostre librerie.
La trasposizione cinematografica vede lo zampino dei fratelli
Wachowski e l'australiano James McTeigue esordiente alla
regia. Non pochi sono stati i problemi a partire dagli autori
che non hanno affatto apprezzato il taglio dato dai Wachowski
alla sceneggiatura, ma d'altra parte quando si ha a che
fare con "oggetti di culto" come V for Vendetta
le polemiche sono quasi inevitabili.
Spettacolare ed Orwelliano, il futuro possibile di V for
Vendetta ha anche troppi richiami nel nostro presente: recrudescenze
fasciste, intolleranza, rifiuto delle diversità e
la paura come strumento di persuasione delle masse.
E' per la scintilla, anzi, per un centimetro di libertà
che vivono il protagonista senza nome e la piccola Evie
salvata dalla morte in strada e liberata dalle sue angosce,
attraverso un calvario che la cambierà per sempre.
Non viene mai svelato il nome nè il passato di V,
ma solo pochi e frammentari indizi che riportano ad un anonimo
prigioniero della cella numero V di un campo di concentramento.
Ma è poi così importante dare un nome ed un
volto ad un'idea? Libertà sempre, non solo parole,
ma soprattutto ideali che sopravvivono agli uomini.
Veramente molto bella l'atmosfera ricostruita
nella pellicola, che in certi momenti di claustrofobia ossessiva
ricorda un'altro capolavoro: Fahrenheit 451. Ed quasi una
citazione all'inverso l'intepretazione di John Hurt nel
ruolo del despota Sutler, proprio Hurt che era stata l'incarnazione
cinematografica di Winston Smith, protagonista di 1984 nella
pellicola di Michael Radford. I Wachowski, che a questa
trasposizione cinematografica hanno iniziato a lavorare
prima dello strafamoso Matrix, peccano effettivamente per
alcune lacune nella sceneggiatura e per un'eccessiva verbosità
(lasciata in eredità al Morpheus di Matrix - mai
nome fu mai più appropiato).
Hugo Weaving, sotto la maschera ghignante di Guy Fawkes,
da un'ottima prova d'attore privato della mimica facciale
che gli ha permesso di spazziare dalla drag queen di "priscilla
la regina del deserto" all'anomalo agente Smith di
Matrix all'elfo de "il Signore degi Anelli". Una
nota di merito per il nostro Gabriele Lavia, voce ed anima
della versione italiana di V.
Claudia Patruno |
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immagine locandina |
V for Vendetta
Nazione: U.S.A., Germania
Anno: 2005
Genere: Fantastico
Durata: 120'
Regia: James McTeigue
Cast: Natalie Portman, Hugo
Weaving, Stephen Rea, John Hurt, Stephen Fry
Sito ufficiale: http://vforvendetta.warnerbros.com/
Trama:
In un possibile futuro la Gran Bretagna
si è trsformata in un paese nazista. In una Londra
dominata da gerarchi di orwelliana memoria, un rivoluzionario,
celando la sua identità dietro una maschera sogghignante,
sferra durissimi attacchi alla dittatura e salva la giovane
Evie per reclutarla alla sua causa.
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