Giulio
aristide sartorio
Il Chiostro del Bramante ospita nel suo suggestivo
spazio espositivo le opere di Giulio Aristide Sartorio,
pittore abilissimo, grande appassionoato di fotografia e
di un'arte che si andava sviluppando proprio in quegli anni:
il cinema.
La mostra ripercorre la sua evoluzione pittorica
attraverso i momenti salienti della sua produzione: il periodo
simbolista; l'interesse per la pittura preraffaelita che
domina gli anni Novanta e culmina con il soggiorno in Inghilterra
e l’incontro con Dante Gabriele Rossetti e Burne-Jones;
il passaggio agli influssi liberty nonché alla grande
decorazione (suo il decoro dell'Aula del Parlamento di cui
è possibile qui ammirare alcuni bozzetti) e ai suoi
noti paesaggi della campagna romana, fino al periodo doloroso
e difficile del pittore-soldato, che lo porterà ad
una evoluzione dello stile che sfocia nello splendido "Ciclo
di Fregene" che la mostra ripropone quasi interamente.
Queste grandi tele rappresentano la moglie
amatissima dell'artista con i loro due figli sulla spiaggia
vicino Roma e, dopo le stanze che raccolgono i quadri della
prima guerra mondiale, sono come un inno di ritorno alla
vita. Entrando nella sala si è avvolti completamente
dalla luce, sembra quasi di sentire il rumore delle onde
che si infrangono sulla battigia, l'odore dell'aria mista
alla salsedine e, in lontananza, la voce roca dei gabbiani
e le risate dei bambini che giocano con la sabbia. E' un'esperienza
che, partendo dalla vista, coinvolge tutti i sensi, inondando
lo spirito di mare e di sole, il culmine di un lavoro paziente
di ricerca e dedizione all'arte che dura tutta una vita.
I pepli bianchi che avvolgono la figura della moglie in
questi quadri sono realizzati con un colore di invenzione
dell'artista, un bianco luminosissimo che riesce ad accendere
tutti i toni della tela.
Sartorio era un vero artista-artigiano, come
Klimt. Si alzava il mattino prestissimo, scattava foto di
quello che sarebbe divenuto il soggetto dei suoi quadri
e poi prendeva veri e propri appunti di colore, tracciando
con poche rapide linee "la sensazione" che i colori
stessi gli davano, non cercando di riprodurre la realtà
ma la percezione della realtà. Questo modo di lavorare
crea un meraviglioso effetto di straniamento soprattutto
nei quadri di influenza simbolista: gorgoni e sirene incantatrici
(splendido è "Abisso verde") sono rappresentate
come vivide e reali, come fotografate, immerse in una realtà
possibile.
Il realismo, la spietata oggettività, che tanto colpisce
nel ciclo di quadri sulla grande guerra, sono infatti soltanto
l'espressione di uno stato d'animo. Sartorio non si rivolge
mai all'occhio, ma all'animo di chi guarda le sue opere,
cercando di sedurlo con bianchi e ocra abbaglianti, coinvolgendolo
nella sua gioiosa ed eroica visione del mondo.
"Noi viviamo nei
sensi, oltre i sensi sta il buio insondabile, e l’arte
che raffigura i sensi è la migliore esportatrice
della vita, la fa tollerare e amare"
Sonia Conversi |
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Roma
Chiostro del Bramante
Via della Pace - 00186 Roma
Dal 24 marzo
al 18 giugno 2006
Orario:
Martedì-Venerdì:10,00-20,00
- Sabato:10,00-24,00
Domenica:10,00-21,30 (La biglietteria chiude un'ora prima)
Ingresso:
Intero €. 9,00 - Ridotto (il martedì per tutti)
€. 7,00
Informazioni:
Tel. +39 06 68809036
Fax +39 06 68213516
web: www.chiostrodelbramante.it
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