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Tell it all

Tell it all ci presenta un Carver inedito: tre poesie che risalgono alla “prima vita” dell’autore (quella in cui dominava il suo alcolismo) e due atti unici, scritti a quattro mani con la compagna Tess Gallagher, nume tutelare di quest’opera, uscita in Italia nel settembre 2005 per la casa editrice Leconte in una versione col testo a fronte.
Nella raccolta troviamo anche alcuni testi scritti all’autore da amici e colleghi: la stessa Gallagher, William L. Stull e Maureen P. Carroll – gli editors del libro -, Haruki Murakami, Riccardo Duranti – traduttore in Italia di Carver – e Judith Weissman. Queste testimonianze hanno come filo conduttore il ricordo di Carver - scomparso prematuramente all’età di cinquant’anni, per un cancro ai polmoni, nell’agosto del 1988 - ricordo che, mai pateticamente nostalgico o remissivo, si propone ai lettori con la forza della vita di un uomo che era riuscito a conquistare l’amicizia e la stima di tanti, dalla signora vicina di casa al critico letterario americano. Nella scrittura “degli altri” emerge anche qualche elemento caratteriale dell’uomo e scrittore Carver: sottile ironia, semplicità nel vivere, fascinazione per il non detto.
La Gallagher è riuscita senz’ombra di dubbio a regalare un’opera interessante per gli appassionati lettori di Carver, non tradendo la poetica dello scrittore.
Le tre poesie inedite ci confermano stili e tematiche che Carver affronterà anche in seguito, durante la sua “seconda vita”: prevale costantemente nella descrizione delle immagini la cura minuziosa, tale da produrre nella nostra mente le sequenze cinematografiche di un film.
I due atti unici sono il frutto di una “impollinazione incrociata e spontanea” della fantasia dei due autori, che decidono di scrivere durante un viaggio in auto, facendosi ispirare dai dialoghi pinteriani del Calapranzi - da cui deriva il carattere di “assurdo” - e dagli incontri e accadimenti contingenti, che validano le situazioni di realismo e di quotidianeità. In un breve commento ai testi teatrali, la Gallagher svela alcuni di quei trucchi del mestiere che solitamente uno scrittore protegge nell’intimità della sua professione, scelta questa che conferma anche il ruolo di Carver maestro di scrittura creativa e modello per molti giovani scrittori americani degli anni Settanta.

Berenice Angiolini

Tell it all

Raymond Carver:
Nasce nell’Oregon nel 1938 in una famiglia di origini modeste e funestata dall’alcolismo del padre. Giovanissimo sposa Maryann Burk, sua compagna di scuola, da cui ha due figli e con la quale condivide anni di grave disagio per le difficoltà economiche che portano entrambi all’alcolismo. Con la famiglia si trasferisce spesso, alla ricerca di una situazione economica più stabile e per lavori precari che cerca di conciliare con la passione per gli studi letterari. Separatosi dalla moglie nel 1976 riesce a disintossicarsi nel 1977. Comincia ad insegnare all’Università di El Paso e nel 1979 conosce e si unisce a Tess Callagher, che insegna letteratura all’Università di Syracuse. È un periodo fecondissimo per lo scrittore: scrive racconti, sceneggiature e ricomincia a scrivere poesie. Il loro profondissimo legame, sentimentale e culturale, continua anche dopo la morte di Carter, avvenuta nel 1988 e questo testo ne è l’ultima testimonianza.

Titolo: Tell it all
Autore: Raymond Carver, a cura di William L. Stull e Maureen P. Carroll
Editore: Leconte
Pagine: 184
ISBN: 88-88361-56-1

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