LA
FIAMMA CHE NON BRUCIA
Visionario e poetico film indipendente, La
fiamma sul ghiaccio, che decreta il ritorno alla regia cinematografica
di Umberto Marino, racconta l’amore impossibile tra
due anime sole ed emarginate: un professore di matematica
(interpretato da un impegnato Raoul Bova) affetto da una
malattia che gli impedisce di provare sentimenti e una sbandata
(un’intensa Donatella Finocchiaro) con problemi psicologici,
traumatizzata a causa di un’infanzia violata da un
abuso paterno.
Il film è distinto in due parti. Il primo tempo è
incentrato esclusivamente sul folle e ossessivo amore della
donna nei confronti di Fabrizio. Il regista ce lo mostra
attraverso movimenti di macchina da mal di mare, bruschi
e traballanti, che ricordano lo stile del regista danese
Lars von Trier, e che rispecchiano lo stato d’animo
confuso e disperato dei protagonisti, in particolare di
Caterina che è alla continua ricerca di una via di
uscita dai suoi incubi, di una sorta di normalità
che la donna è convinta di poter trovare solo unendo
la sua sofferenza con quella di Fabrizio. La seconda parte
del film, ambientata nel paese natale di lui, è decisamente
più poetica e coinvolgente: i due riescono a trovare
un legame e a unire le loro solitudini. Insieme affrontano
un pellegrinaggio nella speranza di una grazia che renda
possibile questo amore e faccia guarire Fabrizio sciogliendo
il ghiaccio che è dentro di lui. Ma la realtà
è crudele. Soltanto in sogno i protagonisti possono
abbattere le sbarre della follia ed essere finalmente liberi
di amarsi.
La fiamma sul ghiaccio è un film complesso, difficile
e visionario. Il suo punto di forza sta proprio nelle metaforiche
e criptiche scene oniriche che simboleggiano l’interiorità
tormentata e sfaccettata dei protagonisti: le loro paure
(nella sequenza in cui lei immagina di essere seguita dal
padre in un tunnel), ma anche la voglia di evadere e di
ritrovare la pace (esemplare è la scena in cui Fabrizio
è immerso nell’acqua e si rannicchia come se
volesse tornare allo stato fetale). La simbologia dell’acqua,
molto forte qui perché ci riporta inevitabilmente
al liquido amniotico, rappresenta l’elemento primordiale
in cui il protagonista si abbandona fiducioso. È
nell’acqua che Fabrizio scioglie il suo ghiaccio interiore
e trova la sua dimensione, la sua sicurezza: una specie
di culla protettiva simile al grembo materno. L’acqua
dove tutto è silenzio, calma profonda e pace. Caterina
invece con la sua determinazione, la sua sofferta passione,
rappresenta il calore, la fiamma dell’amore pronta
ad accendere il cuore di Fabrizio. Drammaticamente la fiamma
si spegnerà, ma forse non inutilmente, perché
alla fine quel ghiaccio in qualche modo verrà scalfito.
In una visione trascendentale Fabrizio e Caterina raggiungeranno
quell’ideale di pace in un giardino fiorito dai mille
colori dove non esistono diversità e tutti hanno
il diritto di amare.
Ester Carbone |
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LA FIAMMA SUL GHIACCIO
Regia di Umberto Marino
Interpreti:
Raoul Bova, Donatella Finocchiaro, Max Giusti, Paolo Calabresi,
Simona Nasi, Lucia Antonia, Francesca Vettori, Stefano Corsi
Produzione: Albatross
Amp
Distribuzione: Albatross Amp
www.lafiammasulghiaccio.it
Durata: 102 min.
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