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il caimano
Il primo dato che salta agli occhi dopo avere visto Il Caimano, è che
Berlusconi alla fine rimane relegato a margine del film.
Chi si aspettava un film "militante", sarà rimasto sicuramente deluso.
In definitiva l'opera di Moretti non è altro che un film che racconta
del cinema.
E’ il risultato dulla storia dell’Italia degli ultimi trent’anni. Fra
pubblico e privato, fra cinema e Tv, fra logiche di potere e infelicità
coniugali. Ma soprattutto c’è un equilibrio perfetto fra comicità e
dramma.
Il caimano è una commedia drammatica, un film grottesco e ricorda
moltissimo il “vecchio” cinema di Moretti.
Il regista mette in scena l'Italia di oggi, la crisi sociale, etica,
morale, le rovine della famiglia, la crudeltà della separazione dopo
decenni di fiducia nell'istituzione del matrimonio.
I figli a metà, le
coppie di fatto, l'omosessualità, l'incapacità di accettare il cambiamento.
Berlusconi compare qua e là nelle prime inquadrature, interpretato da
Elio De Capitani, nella sceneggiatura "sognata" da Silvio Orlando.
Nello sviluppo del film si descrive l'Italia di oggi: la disperazione
di un paese, di un popolo, ripiegato in se stesso. Diventato volgare,
violento e menefreghista.
Ciò che Orlando rappresenta è alla fine il Don Chisciotte dei mulini a
vento, pronto a riabilitarsi usando una sceneggiatura consegnatali da
una ragazza, ma alla fine, grottescamente, di questo film non verrà fatta
che l'ultima scena.
Infatti nel finale, l’unica parte del film della giovane regista
Jasmine Trinka, che venga davvero girata, Moretti ricompare come nei suoi
film a indossare direttamente i panni del premier in tribunale, poco prima
che la sua condanna generi scontri di massa, sassate ai giudici e
infine molotov.
La disperazione del protagonista cede il posto alla
rappresentazione del potere, l’arte di riprovarci all’infinito (con i figli,
con il cinema,con la banca) nonostante il fallimento è soppiantata dalla
spettrale tenuta del caimano: le sue apparizioni fanno fuori anche la
rabbia, il desiderio d’affetto e l’eleganza dell’ironia del cinema di
Moretti.
Questa alla fine è l'Italia: un paese di promesse mai mantenute o
mantenute fino a dove è conveniente mantenerle.
Massimiliano De Mare |
il caimano |
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Nazione: Italia
Anno: 2006
Genere: drammatico
Durata: 112'
Regia: Nanni Moretti
Cast: Silvio Orlando, Margherita Buy, Daniele Rampello, Giacomo Passarelli, Jasmine Trinca, Cecilia Dazzi, Martina Iero, Michele Placido, Tatti Sanguinetti, Antonio Catania.
Trama:
Trama Bruno Bonomo, un produttore di film horror dai titoli
improponibili ("Mocassini assassini", "Maciste contro Freud") da più di dieci anni
non riesce più a dirigere un film e sopravvive con le televendite
girate nei suoi studi di posa. Il suo rapporto con la moglie, indimenticata
protagonista di "Cataratte", il suo ultimo film, è in crisi ma lui non
riesce ad accettare l'idea di separarsi né da lei né, ancor meno, dai
due amatissimi figli di 7 e 9 anni. Invitato in un cineclub per la
proiezione di "Cataratte", riceve da Teresa, una regista di ventiquattro
anni, che ha girato solo due corti, una sceneggiatura da leggere.
Quando
Bonomo capisce di non poter più produrre con l'aiuto della Rai un film
su Cristoforo Colombo perché il regista di nome - ma ormai fuori giro -
da lui recuperato, è stato contattato da Aurelio De Laurentiis,
telefona alla giovane regista dopo una lettura 'trasversale' del copione che
gli sembra buono. Si reca con lei all'incontro con un dirigente Rai
senza essersi reso conto che si tratta di un film su Berlusconi.
Dopo il
rifiuto della Rai, si offre di aiutarlo un importante produttore polacco
che, anche se molto critico verso il nostro paese, desidera lavorare
con il famoso attore Marco Pulci.
Per l'inizio delle riprese vengono
allestiti vari set ma, quando Pulci - dopo aver accettato - rinuncia con
una scusa, ad interpretare lo scomodo ruolo, Bonomo vede crollare i suoi
sogni. In contemporanea alle difficoltà della vita privata e
professionale del produttore, assistiamo alle diverse incarnazioni di un moderno
predatore, il Caimano, appunto, che come costruttore e poi imprenditore
televisivo è impersonato da un suo sosia.
Divenuto Presidente del
Consiglio, lo vediamo nelle mmagini di repertorio durante il discorso al
Parlamento Europeo. In tribunale, infine, durante il processo in cui
viene condannato a sette anni, è interpretato da Nanni Moretti.
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