Cervara,
parola di canto
lieve risuoni nel verso del poeta
e dolce disegni ogni ritorno.
Salire a volo mattini chiari o tempestosi
fino a te nuova
che caldi prometti i tuoi tramonti
giovane antica donna
mutata in luogo di memoria
e i passi sono arpeggi sotto gli archi
se parli sottovoce
risuonano colori in giuochi d’aria.
Con occhi di sorriso tace la bimba bionda
azzurra nel portale
e il cane bianco sogna
a mezzogiorno.
Poi, entri nel mare di sole della Piazza,
che come in un bel sogno...e una terrazza.
E tutto l’Universo è nei tuoi occhi
puoi coglierne il respiro in fremiti di roccia
e tu fra cielo e terra sei dentro quel respiro
e il tempo non esiste.
Nell’attimo infinito
le voci ariose dei bambini
non mutano il colore del silenzio.
SARINA ALETTA
Cervara di Roma 2002
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Dall’alto cade un
occhio
su questa spiaggia estrema.
Distesa abbandonata a un’aura
di sgombero
dal mondo. Ombrelli ritti
in un delirio chiuso
ossificati, sparsi
fantasmi come rari
esseri spogli vagolanti
su d’una sabbia
labile.
In orlo-scena un feeling rimasto
stretto a un’ombra.
Ragazzini in deriva
tamburellano fiacchi alla mezz’aria
la minipalla
flaccida d’estate.
ARMANDO
PATTI
da Essere Viaggio
Il Girasole Edizioni
collana le gru d'oro
Catania, 2003
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