NOKIA
LA FASCINOSA
Tra tutti i titoli che mi hanno fatto perdere
anche più del cinquanta per cento, Nokia è uno
di quelli che ricomprerei ancora.
Perché? Perché ha fascino.
Ha il fascino dei leader mondiali, quello di primeggiare nelle
ricerche tecnologiche; ha il fascino dell’aggettivo
‘finlandese’ con tutto l’ecologico ed il
civile che evoca, ed ha anche il suono del nome.
Tu pensi Nokia e vedi una bionda finlandese, una volpe azzurra,
un lago pulito a nido di verdissime foreste; ma ti ritrovi
in una palude di prezzi che non aumentano per anni.
Ecco i fatti.
Nokia la talentosa , la fascinosa, mi aveva subito fatto guadagnare
qualcosa intorno ai ventinove Euro, quando ne presi duecento.
Poi ancora un piccolo spunto che mi stregava, prima che si
mettesse a giocare a nascondino ed a fuggire.
La rincorsi e la desiderai, la vidi vicina, ma non la presi
più.
Si lasciava cadere giù e mediare, per poi risalire
vicino alla nuova media a rilasciare lusinghe che ogni volta
rinnegava, per ritornare ancora più giù.
Per ripartire ripartiva, ripetendo di paradisi e mondi nuovi
che presto sarebbero venuti, poi niente più.
Le scuse erano tutte buone e giuste ma l’unica verità
che restava, era sempre una nuova delusione.
E se la vendevi, per ricomprarla più giù, lei
risaliva subito da lì e ti fregava.
Non restava che aspettare altri mesi per un’altra risalita
che certo non sarebbe mancata; era pur sempre la leader mondiale,
quella senza debiti e tanto contante che vendeva il 40% dei
telefonini al mondo, quella dalla leadership intelligente.
Certo il mercato non andava ma sarebbe migliorato, la pressione
della concorrenza abbassava i prezzi nell’ area del
Sud Est asiatico dove maggiormente operava, ma...
Eppure per guadagnare guadagnava e debiti non ne aveva, come
per esempio ne aveva Philips che pure cresceva.
Il risultato finale era che Philips andava da sedici a venticinque,
lei tornava a tredici e ci restava.
Era la leader mondiale e Siemens la terza ma, nell’arco
di tre anni osservati, lei restava intorno ai suoi famosi
tredici, mentre Siemens andava dai trentanove ai sessantaquattro
e migliorava.
Allora? Era pur sempre la talentosa, la fascinosa che ti faceva
sperare.
Ora doveva uscire il modello delle foto, ora quello che si
connetteva alla borsa, al giornale radio ed al telegiornale,
ora quello collegato al sistema di allarme di casa, ora quello
che aveva la viva voce mentre guidavi, ora quello che allungava
il tempo della video telefonata, ora quello economico per
il terzo mondo, ora quello extra-lusso per miliardari; e tutto
veniva tranne l’aumento della sua quotazione in borsa.
Certo in codesto virtuale peregrino elemosinare, s’innestava
a volte anche la sfortuna, come quando era arrivata a ventuno
mentre io facevo le notti a mia madre all’ospedale.
Dato che sembrava conoscere bene tutti i miei movimenti, sospetto
che mi facesse anche spiare; infatti ora che con la telematica
potevo più facilmente ‘tagliare’, sembrava
fosse divenuta più accorta e meno aggressiva.
Doveva anche aver saputo che ormai, a mie spese, ero diventato
un vero trader perché i suoi movimenti si erano fatti
più prudenti, piccoli e studiati, anzi non si era proprio
mossa più.
Immobilizzata in un range tra i tredici ed i quindici Euro,
dove non posso più toccarla, ci si è annidata
e sistemata, mancando anche quel recupero degli ultimi mesi
che tutti gli altri tecnologici hanno invece ridato.
Oggi la talentosa è rimasta ferma lì a tentare
di farmi saltare i nervi, ma io l’aspetto a Natale come
una stella polare talentosa però.
Cosa gli voglio fare non lo dirò, ma prima di sragionare
dopo , voglio sragionare già.
Lamberto Sabatini
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