IL LUDICO
DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Aka è un suggestivo spazio espositivo, di recente
inaugurazione, situato tra via Giulia e corso Vittorio. In un quattrocentesco
palazzo, l’ambiente si stratifica nella storia di Roma; non
grande, si sviluppa su due livelli, con volte e colonne, dal piano
stradale si scende al di sotto, ripercorrendo le tracce di precedenti
destinazioni d’uso, coniugando la storia con la contemporaneità
dell’arte.
Una delle prime mostre proposte da Raffaella Guidobono, curatrice
dello spazio e degli eventi, era dedicata ai lavori “ludici”
di Corrado Sassi, Sandro Mele, Marco Bernardi e Claudio Martinez
si è indagato tra le sensazioni intatte come la meraviglia
e l’imprevisto. La pittura diventa il supporto ludico dei
ricordi e cooprotragonista delle “installazioni”, fanciulli
che guardano un vincolato volteggio di un aereo, la “magic
box” del nascondino o il gioco dell’oca, evocano percorsi
ciclici da ripetere più e più volte, come ogni gioco
antico che si rispetti e come fonte di ispirazione, oltre che sedimento
della memoria ludica dentro cui recuperare piccoli rituali irrinunciabili.
A “Ludica” è seguita “Siesta”, con
le spontaneità gestuali della pittura di Pax Paloscia che
molto somigliano alla smodata frenesia della street-art, qui mitigata
da una calma interiore insieme al compendiano del linguaggio infantile,
portando la sua esperienza con case editrici e agenzie di pubblicità
nel suo lavoro, impostandolo con una visione foto-grafica.
Dal 5 al 20 aprile si gioca con le parole phairy tales
affianca l’idea di photoframe alla favola contemporanea, risultando
la riunione delle opere di Marta Valenti, MariaChiara Calvani, Arianna
Fumagalli sotto il titolo “Phairy Tales”. La mostra
presenta il racconto di altri mondi senza nessuna regola o precetto
ma ricco di allusioni, visioni parallele, meno che mai teorico ma
colmo di metafore che si aggiungono ad altre metafore. Sono tre
artiste che propongono la narrazione filtrata dalla fotografia.
Dal 21 aprile all'8 maggio “Fold Up The Sky” (May Cornet,
Alan Bond, Dawn Shorten).
Una rara occasione quella di poter offrire con anticipo il calendario
espositivo di una galleria d’arte contemporanea, solitamente
messa sotto pressione dai quotidiani eventi.
Gianleonardo Latini
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