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IMMAGINI DELLA FEDEPORTE

"Alle più remote origini del Credere, nei primi Testi sacri, come nella primigenia tradizione orale pagana, si svela una fitta trama di corrispondenze: rituali, gesti da sempre ripetuti, risonanze di un medesimo fremito dinanzi al mistero dell’esistenza. Sospeso sullo spazio-tempo universale, un labirinto di percorsi s’interseca nella ricerca d’unisono fra l’identità esteriore dell’individuo e il sé profondo. La storia del Credere, parallelamente a quella del linguaggio, traccia il cammino del genere umano. [...] Impronte di tracciati diversi convergono sino a sovrapporsi sull’orma della parola dono. Attraverso multiple variabili semantiche, dono è una delle parole più antiche del linguaggio. Nella sua qualità transitiva incarna principalmente due sensi: offrire/donare e ricevere, persino prendere."

Giorgia Fiorio

 

L'Istituto Nazionale per la Grafica, in contemporanea con la mostra della Maison Européenne de la Photographie di Parigi, propone cento immagini del magnifico lavoro di Giorgia Fiorio, fotografa dalla carriera atipica che comprende, nei primi anni '80, diverse incursioni nel mondo della musica e dello spettacolo - comprese alcune partecipazioni al Festival di San Remo - e di diritto facente parte a quella straordinaria categoria di talenti italiani molto apprezzati all'estero e praticamente sconosciuti in patria.

 

Da sempre interessata alle comunità "chiuse" maschili della società occidentale, e particolarmente sensibile alle ultime manifestazioni di "fisicità" di un mondo il cui approccio corporeo e muscolare all'esistenza sta rapidamente scomparendo, Giorgia Fiorio ha condotto in maniera del tutto originale, attraverso gli scatti della sua Hasselblad 6x6, magnifici reportage che spaziano dal mondo della boxe newyorkese a quello della legione straniera francese e dei toreri spagnoli, fino ad approdare, nel 2000, al suo lavoro più significativo.

Il "dono" è un ambizioso progetto che per ben nove anni ha portato la fotografa italiana in trenta diversi paesi ad immortalare la relazione tra l'uomo e il sacro su centinaia di immagini in pellicola, sviluppate e stampate personalmente: dalle celebrazioni cristiane del Timkat in Etiopia alle comunità ortodosse russe, dai dervisci roteanti di Konya alle veglie notturne di Harar, dalle celebrazioni e dai pellegrinaggi nelle città sacre indiane alle pratiche di iniziazione del Myanmar, dai rituali animisti dell'Oceania a quelli vudù del Sud America, dai riti del Bar Mitzvah ebraico alle lotte sumo degli scintoisti giapponesi.
“Quale forza trascina le folle di pellegrini attraverso le più alte montagne e la sterminata vastità dei deserti? Che cosa hanno in comune coloro che levano le mani al cielo e coloro che battono la fronte al suolo?
Perché alcuni nudi e altri coperti sino agli occhi, altri rasati, lustri come mandorle, o invece con i capelli lunghi ravvolti alle barbe dentro immensi turbanti? (...) Sono andata alla ricerca di qualcosa che per me era inspiegabile. Queste immagini sono un orizzonte d’interrogativi. Ogni fotografia è un interrogativo che rimane aperto”.
Giorgia Fiorio ha indagato su uno degli aspetti più intimi ed ancestrali dell'introspezione umana senza alcuna velleità didascalica o enciclopedica: ogni scatto è piuttosto immagine di un'ispirazione nata da un'esperienza spirituale diretta, domande con nessuna pretesa di risposta.
Il risultato di tale ricerca è una mostra di rara bellezza che racconta con crudezza e realismo storie di persone e di luoghi, spingendo lo spettatore oltre la fotografia, ad attingere al vaso delle proprie emozioni.

David Chierchini

Info

GIORGIA FIORIO
Il dono (2000 – 2009)

Dal 26 febbraio al 26 aprile 2009

Roma
Istituto Nazionale per la Grafica

via Poli 54
tel. 06/69980242
www.grafica.arti.beniculturali.it


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