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CHE COSA E' SUCCESSO NEGLI ULTIMI 20 ANNI?
"TEATRI DI ROMA 1980-2008"

Da Eschilo ed Aristofane fino a Shakespeare, Moliere e Goldoni, per arrivare a Brecht e a Pasolini, psicologia, filosofia, politica ed estetica saranno “pericolosamente” implicate nell’arte del Teatro.
Ed è attraverso tali composite radici, inseparabili… nella scienza del vivere, che nascono interesse, passione e coinvolgimento di Fernando Bevilacqua nel gioco teatrale.
Eclettico giornalista, laureato in scienze politiche, abilitato all’insegnamento di psicologia sociale, nonché esperto in pubbliche relazioni e filosofia, lo scrittore segue da decenni con attenzione critica, stagioni teatrali non soltanto italiane, firmando articoli e recensioni di spettacolo su vari quotidiani e gloriosi mensili come “Sipario”. Attento ai mutamenti di Roma, Bevilacqua, già dal 2000, raccogliendo voci e petizioni cittadine, auspicava la nascita di una commissione comunale di esperti, capace di seguire e moderare sviluppo e trasformazione dei quartieri storici della capitale minacciati da “spontanee innovazioni”.
Sarà nell’assidua frequentazione delle stagioni teatrali e musicali romane e di infiniti eventi culturali che Fernando Bevilacqua maturerà l’idea di un “amoroso” censimento tra nuovi e antichi spazi dedicati all’arte del teatro, alla musica e non solo. Accurato lavoro di ricerca, a partire dai quartieri storici, tra i tanti vivai di cultura della città che ritroviamo
descritti, col piacere del particolare, nell’ultimo suo libro:  “Teatri di Roma” 1980-2008” pubblicato da Gangemi Editore, con introduzione di Carlo Vallari e realizzato con patrocinio e contributo della Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio.

L’opera, già arricchita ed aggiornata in seconda edizione, offre una panoramica non solo dei grandi teatri romani, come il Teatro dell’Opera o l’Argentina, ma di tanti spazi più o meno classici o alternativi anche dedicati alla ricerca, alcuni dei quali nati, tra alterne vicende, negli ultimi anni.
L’autore inizia dando risalto al fascino di complessi post-industriali recentemente trasformati in suggestivi luoghi di spettacolo come Il Teatro India, L’alpheus o la Montemartini ex centrale termica dell’Ostiense che muta in singolare spazio espositivo e teatrale.
Simbolici prodigi dove gelidi ospizi, tra carità e correzione, come la fabbrica del San Michele a Ripa, mutano in civili luoghi di incontro e di cultura.
Insomma, il lavoro di Bevilacqua va ben oltre l’essenzialità del titolo e l’apparenza di una bella guida ampiamente illustrata, rivelandosi piacevole e affascinante a prima vista, perfino un po’ misterioso, quasi un romanzo a brevi capitoli, che partendo da ogni singolo teatro o luogo deputato, conduce gentilmente il lettore, attraverso saporosi frammenti di storia romana.
Accadrà a molti, attratti dalle belle immagini, di scoprire teatri insospettati, deliziose sale “sconosciute” alcune delle quali riusciranno nuove anche a spettatrici e  spettatori abituali, come la “Cometa Off” ancora a Testaccio, con le sue 99 comodissime poltrone dove accade di vedere ottimo teatro.
Perfino qualche “addetto ai lavori” riscoprirà…luoghi “segreti” che Fernando Bevilacqua, appassionato e critico di lungo corso, ha saputo raccontare quasi con compunzione, cogliendo la magia di attimi rari: tempi sospesi ed indicibili in attesa dell’evento.
Insomma una “guida” lievemente romantica, adeguata a quel mistero del Teatro che,al di la di catastrofiche predizioni,continua a sedurre stranamente anche chi poco lo conosce, talvolta per timidezza o forse…freudiano timore dello spettacolo dal vivo che scomparirà al primo incontro dando luogo alla passione?
Noi crediamo che il lavoro di Fernando Bevilacqua avrà buon esito anche in questo senso e ci si augura che l’opera venga largamente diffusa e divulgata perché possa dare i suoi frutti.

Sarina Aletta

I burattinai

Titolo originale
Teatri di Roma 1980-2008
Autore
Fernando Bevilacqua
Edizioni

Gangemi Editore

Pagine
96
ISBN
9788849215519 978-88-492-1551-9
Prezzo di copertina:
Euro 20
Descrizione:

Il testo è frutto di più di un ventennio di ricerche e relativi articoli sulle "strutture di teatro" a Roma, privilegiando i complessi per la cultura derivati dal recupero di vecchi edifici industriali - come nel caso dell'Alpheus o del Teatro India al Lungotevere dei Papareschi in riva al Tevere. Una seconda "linea guida" è stata quella di illustrare i complessi che per le molteplici attività possono definirsi "Centri delle Arti", in quanto dotati di sale per la prosa, il cinema, le mostre d'arte ed eventualmente il concerto! Ne sono esempi eclatanti il Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale; il Palazzo dei Congressi e l'Auditorium del Massimo all'EUR; nonché il nuovo Auditorium di Roma - Parco della Musica a ridosso di Villa Glori. In questa seconda edizione l'arco dei teatri presi in esame è stato ampliato, includendo strutture esemplari - come il Teatro dell'Opera di Roma, l'Accademia Nazionale di Danza all'Aventino, il Silvano Toti Globe Theatre ben inserito nel complesso di Villa Borghese. Si è dato spazio al Museo dell'Ara Pacis e relativa Sala Multimediale - in quanto ritenuta la più rilevante struttura d'arte sorta nella Capitale dalla fine della seconda Guerra Mondiale ad oggi. Parimenti si è ritenuto opportuno illustrare il Teatro Palladium, sia per le interessanti soluzioni architettoniche risalenti agli anni '30, sia per essere stato recuperato ed inglobato nella Terza Università di Roma. Va anche fatta menzione del Teatro dell'Angelo - in restauro al tempo della prima edizione dei "Teatri di Roma", ed oggi punto di riferimento culturale dell'area Prati.


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