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DIETRO LO STORICO BALCONE

Nell’immaginario collettivo Palazzo Venezia è legato a Mussolini e alle adunate “oceaniche” nella piazza antistante mentre in realtà si tratta di un edificio storico di alto valore architettonico contenente una Biblioteca ed un Museo di rilevante interesse. Il Palazzo, vicino alla preesistente Chiesa di san Marco, fu fatto costruire a metà del ‘400 dal Cardinale veneziano Pietro Barbo che fece erigere una costruzione di tipo rinascimentale con grandi finestre a croce ma con residui influssi medioevali come la grande torre. Divenuto Papa, con il nome di Paolo II, vi risiedette e ne fece un palazzo sontuoso che ospitava le sue numerose collezioni artistiche ed archeologiche. Dopo la morte del nipote ed erede del Papa l’edificio fu donato alla Repubblica di Venezia che lo destinò a sede dei suoi ambasciatori, ai primi dell’800 passò agli ambasciatori d’Austria alla quale fu confiscato nel 1916 e destinato a diventare museo dell’arte medioevale e rinascimentale; fu restaurato con criteri forse un po’ arditi per i nostri attuali canoni sotto la direzione del Soprintendente Hermanin, di Corrado Ricci e di Armando Brasini. Dal 1929 al 1943 il Palazzo ospitò gli uffici del Duce ed il museo fu praticamente interdetto al pubblico, solo nel dopoguerra fu riaperto e soggetto ad intervalli ad interventi di riallestimento. E’ un museo poco conosciuto ma ricco di molte raccolte in quanto vi sono pervenute opere d’arte di diversa provenienza come i beni artistici sopravvissuti al terremoto della Marsica del 1915 o alle demolizioni di Roma degli anni del Governatorato, come tante donazioni o come le raccolte di Evan Giorga, un maniaco collezionista che negli anni 20/30 dello scorso secolo cedette per motivi fiscali le sue molte raccolte allo Stato.
Nei giorni scorsi è stata presentata la Guida aggiornata del Museo, un agile volumetto a cura di vari autori  che attraverso 11 sezioni percorre le 27 sale nelle quali sono ospitate le opere d’arte. Si inizia con la Pinacoteca, che spazia dal ‘200 al ‘700, con dipinti di Giorgione, Pisanello, Vasari, si transita per una sala con numerosi e deliziosi ritratti settecenteschi a pastello, donazione Wurts, e si giunge al “passetto dei Cardinali” una lunga galleria su via degli Astalli ricchissima di porcellane orientali e occidentali delle più note manifatture settecentesche; seguono poi sculture medioevali e rinascimentali di eterogenea provenienza e maioliche umbre e vasi da farmacia del ‘600. Consistente è la raccolta di bozzetti bronzei del Giambologna, dell’Algardi e di altri artisti ed altrettanto abbondante è la collezione di terrecotte, modellini di opere più grandi, di mano di celebri artisti tra cui Bernini, Algardi, Cafà, Sansovino, raccolti con pazienza ed amore dal Gorga. Di grande interesse l’armeria Odescalchi, già proprietà dell’omonima famiglia, con pregevoli armi cinquecentesche e seicentesche finemente lavorate ed intarsiate. Una sezione a parte è il Lapidario con oltre un centinaio di marmi di varia origine ed età collocati nel loggiato superiore del Palazzetto in una ambientazione molto suggestiva. E’ un museo estremamente vario che si articola su raccolte che coprono vasti settori dell’arte e che la Guida con le sue 140 schede corredate da illustrazioni a colori contribuisce a valorizzare. Entro l’anno dovrebbero essere aperte altre 6 sale al piano terreno con nuova biglietteria, libreria, guardaroba ed esposizione di cassoni lignei. Purtroppo la carenza di personale costringe spesso la Direzione a chiudere alla visita un buon numero di sale.

Roberto Filippi

Info

Roma
Museo Nazionale di Palazzo Venezia

via del Plebiscito 118

tel. 06/ 6780131

Guida al Museo Nazionale di Palazzo Venezia
Edizioni GEBART
AA.VV a cura di M.G. Barberini e M.S. Sconci
Euro 10,00 per 128 pagine


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