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gioia e rivoluzione!
Francia, provincia della Picardia, poco lavoro e poche prospettive. In una fabbrica tessile le operaie temono il peggio, ma convocate dal direttore, vengono tranquillizzate e rabonite con l'omaggio della nuova e personalizzata divisa. Tutte a festeggiare quindi, anche l'ombrosa Louise un donnone dall'espressione truce e severissima che non si unisce mai alle compagne, cerca di imparare a leggere con l'aiuto di un piccolo vicino e subisce le grottesche attenzioni vojaristiche del direttore del personale. Arriva il mattino e con lui l'amara sospresa: nella notte la fabbrica è stata sgomberata le sbalordite operaie si ritrovano senza lavoro e con una liquidazione da miseria. Accantonata l'idea di investire il denaro in una pizzeria o l'improbabile calendario porchereccio, ecco che proprio la taciturna Louise sfodera l'idea vincente: assoldare un killer professionista e mandare al creatore il padrone. La trovata è accolta dal consenso incondizionato, ma a chi affidare la missione? Il caso ci mette lo zampino e il candidato si personifica nell'arruffato Michel, appassionato di pistole che fra le altre cose avrebbe fatto fuori Kennedy, e abita in un prefabricato in periferia con la "valida" compagnia di un appassionato di modellismo psicotico che passa le giornate in giardino a replicare il crollo delle Twin Tower. L'avventura della coppia alla ricerca dell'imprendibile e invisibile padrone fino al finale alla Tarantino è una sorpresa continua...soprattutto per il fatto che Louise si scopre essere un ex galeotto analfabeta travestito da donna per poter lavorare, mentre Michel è una ex bambina vittima di troppi ormoni. Esilerante il reclutamento dei malati terminali come serial killer e drammaticamente reale la traversata clandestina nella stiva di un peschereccio verso l'isola di Jersey, paradiso fiscale tutto europeo, in cui si è rintanato il proprietario della fabbrica.
Cattivo e inteligente, il film di Benoît Delépine e Gustave de Kervern deve molto al cinema di Kaurismaki. Elogio dell'anarchia liberatoria e irrefrenabile, un "Je accuse" spietato contro la dittatura del capitale che fa della vita umana un bene come un'altro sul mercato. Attendete la fine dei titoli di coda per scoprire come il titolo della pellicola omaggi una celebre anarchica dell'ottocento, Louise Michel appunto, insegnante francese che rivendicava uguale educazione e ugual salario per uomini e donne ...e quindi venne deportata in Oceania.
Claudia Patruno
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LOUISE - MICHEL |
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Titolo
originale |
Louise Michel |
Nazione |
Francia 2008 |
Genere |
Commedia |
Durata |
94 min. |
Regia |
Benoît Delépine e Gustave de Kervern |
Cast |
Yolande Moreau, Bouli Lanners, Robert Dehoux, Sylvie Van Hiel, Jacqueline Knuysen |
Trama |
Piantate in asso dalla fabbrica per cui hanno lavorato vent'anni con un ridicolo indennizzo, dieci operaie tessili decidono di mettere insieme le misere indennità per impiegare il denaro in modo socialmente utile: accoppare il padrone. A proporre l'iniziativa è la battagliera Louise, che si incarica anche di procurare il professionista adatto alla bisogna. Andato storto un primo tentativo di reclutamento, la corpulenta operaia s’imbatte casualmente in Michel, sedicente security manager e improbabile macchina da guerra. |
web |
www.myspace.com/louisemichellefilm |
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RC- 5 - Anno III 7 maggio 2009 |
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