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TESSUTI PREZIOSI DI UN TEMPO CHE FU

Tali sono le “opere tessili” in mostra presso la Fondazione Memmo a Palazzo Ruspoli provenienti dal patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. Il Fondo nacque con altri nomi ed altre dipendenze nella seconda metà dell’800 a seguito delle leggi  che confiscarono i patrimoni di ordini religiosi e opere pie di assistenza sotto la spinta di motivazioni economiche di tipo liberistico e di posizioni ideologiche di forte anticlericalismo che trattavano con disprezzo la “mano morta” volutamente ignorando che si trattava di beni lasciati in eredità o donati liberamente nel corso dei secoli. Questi beni furono in parte alienati, in parte utilizzati come edifici pubblici, altri infine furono assegnati a fondi particolari che gestivano soprattutto chiese garantendone la manutenzione e la pratica religiosa. Il FEC è stato definitivamente istituito nel 1985 nell’ambito del Ministero dell’Interno e possiede un patrimonio vastissimo di oltre 700 edifici sacri, circa 70 chiese solo a Roma; tra esse S. Croce e S. Maria Novella a Firenze, S. Maria in Aracoeli, S. Ignazio, S. Maria sopra Minerva, S. Andrea della Valle a Roma, l’Abbazia di Farfa nel Reatino, S. Chiara, S. Gregorio Armeno, S. Domenico Maggiore a Napoli, la Martorana e il Gesù a Palermo, S. Domenico a Bologna. Innumerevoli le opere d’arte contenute nei vari edifici sacri. Al FEC appartengono anche la Foresta di Tarvisio di 23.000 ettari ed una Biblioteca con circa 400 volumi stampati verso la metà del XVI secolo. In mostra sono esposte opere d’arte di un tipo del tutto particolare: si tratta di arredi tessili e vesti, raramente visibili al pubblico, conservati nelle sacrestie e nei depositi delle chiese e che coprono un periodo che va dal primo ‘600 alla fine dell’800. Sono una settantina i manufatti esposti suddivisibili in varie tipologie: parte sono “paliotti” , rivestimenti esterni in stoffa degli altari sostituibili e da esibire in occasione di particolari festività liturgiche, tra loro alcuni provenienti da chiese siciliane con ricami in corallo dai finissimi effetti estetici; in altri casi si tratta di abiti femminili utilizzati per rivestire varie Madonne in occasione di processioni o feste. Sono vesti tessute in seta, lampasso, pizzo, damasco, coperte di finissi ricami anche con fili d’oro e d’argento con effetto di grande sontuosità. Sono esposti infine anche tessuti con effigi di santi da esporre nelle festività e numerosi piviali, stole, pianete, dalmatiche, utilizzate da vescovi, sacerdoti, diaconi; spiccano un piviale di Papa Benedetto XII del primo ‘700, una sontuosa pianeta cinquecentesca del Cardinale Alessandro Farnese, un candido camice di Pio IX di metà ‘800. Sono ottimi esempi di arte ricamatoria che rivela una capacità tecnica ora quasi dimenticata con delicate cromie, ricami sottilissimi in fili di metalli preziosi, coralli e pietre dure che lasciano stupiti per la perizia, la pazienza, l’abilità di coloro che per secoli hanno duramente lavorato e che ci hanno affidato l’impegno a conservare una tal quantità di opere d’arte sia pure di un genere considerato, forse a torto, minore. A questo impegno il FEC non si è sottratto continuando a curare il suo patrimonio artistico che da qualche anno sta valorizzando con esposizione a rotazione di opere d’arte del suo patrimonio.

Roberto Filippi

Info

ANTICHI TELAI
I tessuti d’arte del patrimonio del Fondo Edifici di Culto

Dal 13 maggio al 26 luglio 2009

Roma
Palazzo Ruspoli
via del Corso, 418
tel. 06/46527715

Orario. da martedì a giovedì dalle 10.00 alle 19.30
da venerdì a domenica dalle 10.00 alle 22.00
lunedì chiuso

Ingresso: Euro 2,00


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ROMA CULTURA Mensile di Immagini, Suoni e Scritture
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