Space oddity

 

Girato con un budget ridicolo rispetto alle produzioni faraoniche a base di tecnologie digitali - Avatar per capirci - l'esordio del giovane regista Duncan Jones, pseudonimo del figlio d'arte di David Bowie e Angela Barnett, si colloca a pieno titolo nel gotha dei migliori film di fantascienza. Acclamato fin dall'esordio al Sundance e portato in Italia dalla Lucky Red, Moon è un gioiello minimalista in controcorrente con la ridondanza di effetti speciali e povertà di storie di tante pellicole.
Sulla scia dei grandi classici del genere da Solaris a Odissea nello Spazio, Moon non offre allo spettatore inseguimenti o bombardamenti fra navi da guerra, piuttosto lo spazio di Duncan Jones torna ad essere il luogo del mistero, una terra di confine fatta di un silenzio infinito che dilata la solitudine dell'astronauta Sam Bell. Solitario abitante di una base spaziale posta sul lato lunare più distante dalla Terra, Bell ha come unica compagnia il computer di bordo Gerty, al quale presta la voce nella versione originale Kevin Spacey, doppiato per noi dall'ottimo Roberto Pedicini con un tono inquietante e monocorde che rimanda la memoria al saggio Hall di 2001. Impossibilitato a comunicare con la famiglia se non attraverso messaggi registrati, Sam vive in una bolla di malinconica solitudine, struggendosi per tornare dopo tre lunghi anni sulla Terra. Tutto intorno a lui è di un desolante bianco e nero ed anche nelle scelte scenografiche il regista sceglie di distinguersi ricalcando e riproponendo l'idea visiva del futuro che si aveva negli anni 70, piuttosto che gli scenari da videogame della nostra generazione, riuscendo a far apparire la sua versione del domani estremamente realistica e - aimè - probabile. Del nostro contemporaneo Jons introduce però quelli che sono i veri aspetti di angoscia, quelli di una società nella quale l'unicità dell'identità è contrastata dalla manipolazione della vita e imiracoli da laboratorio sono divenuti aspetti del vivere comune.
E' coraggiosa anche la scelta di avere, di fatto, un unico attore in scena, lo straordinario Sam Rockwell che si sdoppia in due personaggi che pur condivendo le stesse fattezze sono assolutamente unici. Davvero un bell'esordio questo Moon: c'è l'idea e c'è un film da vedere.

Claudia Patruno

Moon
Titolo originale
Moon
Nazione
USA, 2009
Genere

Fantascienza

Durata
95 min
Regia
Duncan Jones
Cast

Sam Rockwell, Kevin Spacey, Dominique McElligott, Kaya Scodelario, Malcolm Stewart, Robin Chalk, Matt Berry, Benedict Wong

Trama:

Da tre anni l'astronauta Sam Bell lavora in solitudine per la Lunar Industries sulla base lunare Sarang. A due settimane dal suo ritorno sulla Terra le sue condizioni fisiche improvvisamnete peggiorano e l'astronauta, scampato ad un incidente quasi mortale, salva una copia di se stesso più giovane che sostine di essere giunto alla base per svolgere il suo stesso lavoro.

 
web

www.sonyclassics.com/moon

http://moon-ilfilm.it

RC- 1/2 - Anno IV 8 gennaio 2010

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