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Pirro Ligorio
LIBRI DELLE MEDAGLIE DA CESARE A MARCO AURELIO COMMODO
Con saggio introduttivo di Patrizia Serafin Petrillo
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I TEATRI NASCOSTI

Il teatro a Roma ha avuto vita ciclica in stretta connessione con le vicende politiche, infatti l’atteggiamento dei governanti nei suoi confronti fu vario a seconda dei periodi.
Nella Roma Repubblicana era vietato perché ritenuto manifestazione molle non adatta al vir romanus, ma in epoca imperiale grandi teatri in muratura vennero ad affiancarsi a circhi ed anfiteatri. Con la caduta dell’Impero Romano e la grande crisi che ne seguì si perdono le notizie sul teatro, per trovarne poi di nuove nei dialoghi tra chierici nelle cerimonie religiose cristiane. È con l’Umanesimo che il teatro riprende vigore, sia pure ristretto ad una cerchia di studiosi, nobili ed alti prelati. Il 1513, data della costruzione sul Campidoglio di un teatro di legno, per festeggiare la cittadinanza onoraria concessa a Giuliano de’ Medici, viene indicato come inizio della vita teatrale nella seconda Roma. Da allora la fortuna o la sfortuna del teatro sarà legata alla visione del papa regnante, ma, nonostante le alterne fortune, ebbe il suo grande impulso nell’epoca barocca unitamente al diffondersi della pratica musicale della Cantata che è all’origine della grande tradizione operistica. I teatri più belli furono costruiti a fine 1600 e soprattutto nel 1700, alcuni dei quali destinati ad una vita lunga e vivace. Nella Roma Umbertina furoreggiava il Caffè Chantant mentre nella Roma del dopoguerra si assiste al fenomeno dei teatri nelle cantine. Così, attraversando la storia, si giunge all’oggi.
Nella parte introduttiva viene analizzato il sistema teatrale, facendo emergere interessanti curiosità, dal divieto alle donne di calcare le scene al periodo di apertura, dalle pratiche per ottenere l’agibilità all’analisi delle varie strutture architettoniche. Per la prima volta fu a Roma, nel teatro Tordinona-Apollo, non più esistente per la costruzione degli argini del Tevere, che si impose la pianta a ferro di cavallo tipica del teatro a palchetti o all’Italiana. E poi c’è il grande amore dei Romani per il teatro, specie per quello musicale, testimoniato dai tanti viaggiatori stranieri presenti a Roma per il Grand Tour ma anche dal grande poeta romanesco Giuseppe Gioachino Belli.
La pubblicazione fornisce poi, in rigoroso ordine alfabetico, l’elenco dei teatri che, fin dall’antichità, sono sorti a Roma. I teatri citati sono 361, di cui 289 hanno una specifica scheda che varia in base alla storia di ciascuna struttura

Stefania Severi, romana, storico e critico d'arte, è membro della "Association Internationale des Critiques d'Art". Giornalista pubblicista, collabora a varie testate ed è segretaria di redazione della rivista "Lazio ieri e oggi". Ha pubblicato su Roma: "Un secolo di Roma. Dieci itinerari per scoprire Roma moderna" (2000); “Il vino a Roma e nel Lazio” (2006), “Santa Maria in Montesanto la chiesa degli artisti” (2010), “I mosaici a Roma dall’antichità al medioevo” (2015). Suoi saggi sono in alcune edizioni de “La Strenna dei Romanisti” e in numerosi cataloghi tra i quali “Visconti e il Gattopardo, la scena del principe” (2001), "Donne di Roma" (2003) e "I volti del potere" (2004), relativi alle omonime mostre allestite nel Palazzo Chigi di Ariccia. Inoltre: "Vostra Veronica. Vita e amori di una cortigiana" (1996); "L'essenza della solitudine. Vita di Dolores Prato" (2002); "Dolores Prato voce fuori coro" (2007). Per anni è stata responsabile dell'attività espositiva della Chiesa degli Artisti di Roma. Ha curato numerose mostre, con i relativi cataloghi, oltre che in Italia, in Belgio, Bielorussia, Francia, Lussemburgo, Moldavia, Spagna, Ucraina, USA. Suoi racconti e saggi sono inseriti in varie antologie. Collabora con la FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori) ed è direttore artistico della Cooperativa Sociale Apriti Sesamo.


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Stefania Severi
DIZIONARIO DEI TEATRI DI ROMA
EDILAZIO, Roma 2023
pp.328
ISBN 979-12-80435-16-3
€ 22,00

http://www.edilazio.com/

 

 

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