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Pirro Ligorio
LIBRI DELLE MEDAGLIE DA CESARE A MARCO AURELIO COMMODO
Con saggio introduttivo di Patrizia Serafin Petrillo
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Restauri in Santa Maria in Trastevere

A cura della Soprintendenza Speciale P.S.A.E. e con il contributo di uno sponsor straniero sono state restaurate due opere d'arte mobili collocate nella terza cappella a destra della chiesa: una è un Crocefisso ligneo datato tra la fine del Trecento e l'inizio del secolo successivo, attribuito un tempo al Cavallini, ed ora restaurato dal consorzio RECRO a cura di due famiglie di Baltimora, Stafford e Stamford.

L'altra è un busto seicentesco in cera dell'Addolorata ed è stato restaurato a cura dei laboratori della Soprintendenza; il restauro è stato coordinato, sorvegliato e studiato dalla funzionaria della soprintendenza dottoressa Adriana Capriotti.

Le due opere risultano da sempre presenti nella Basilica ma hanno peregrinato in vari luoghi seguendo le esigenze o le mode del momento; il Crocefisso la cui datazione oscilla e che si pensa sia stato oggetto di interventi successivi è citato alla fine del Cinquecento sulla parete sinistra della chiesa e poi verso la metà del '600 fu inserito in una edicola marmorea posta all'ingresso della basilica sulla parte destra. Si trattava di un complesso costituito da un altare barocco sovrastato da un busto seicentesco di Madonna in cera dipinta e dal Crocefisso appoggiato ad un affresco con Vergine e San Giovanni Evangelista dipinti dal Viviani, noto come il Sordo di Urbino.

L'apparato fu smantellato durante lavori ottocenteschi e le opere d'arte furono trasferite e rimontate nello stesso modo nel 1899 a cura del Cardinal Cassetta nella terza cappella di destra. Quest'ultima era stata fondata nel '600 dal Cardinale Federico Cornaro che commissionò al pittore Giacinto Brandi un dipinto con il martirio del suo santo omonimo; per motivi ignoti il quadro fu spostato e la cappella passò per il patronato di varie famiglie rimanendo sempre spoglia fino all'intervento del Cassetta. Per quanto riguarda il restauro del Crocefisso è stato accertato che è stato scolpito in legno di pioppo in più parti assemblate, sostanzialmente in buone condizioni ma coperto da uno strato di colore, ora rimosso, che gli dava l'apparenza di un bronzo.

Ora le due opere sono tornate nella cappella che sarà la loro sede con una sistemazione provvisoria in attesa che siano terminati anche i restauri delle pareti decorate a fine '800 con pitture a monocromo. Il loro restauro, e altri che si spera avverranno, renderanno ancora più interessante la grande chiesa Trasteverina che è una delle più belle ed antiche di Roma. Secondo la tradizione sarebbe sorta su una specie di casa di riposo per militari romani in congedo, comunque già nel terzo secolo doveva esserci un luogo di riunione dei cristiani forse predisposto da Papa Callisto. Dopo la pace costantiniana altri pontefici intervennero sull'edificio ingrandendolo e abbellendolo, Giulio I, Liberio, Adriano I, Gregorio IV, fino ad arrivare ad Innocenzo II, della famiglia trasteverina dei Papareschi, che riedificò la chiesa, tra gli anni 1130 e 1143, costruendo il transetto e decorando l'abside con splendidi mosaici. Ma i lavori di abbellimento non si interruppero e a fine XVI secolo il Cardinale Sittico Altemps fece costruire la Cappella della Clemenza; ulteriori interventi minori si ebbero nel '700 e nell'800.

L'interno è a tre navate separate da colonne romane di spoglio, per quanto riguarda l'arredo artistico è notevole il grande mosaico in facciata che rappresenta la Madonna in trono fra due teorie di Sante; nell'abside il grande mosaico diviso in due registri: il primo del XII secolo mostra Cristo e la Madonna in trono circondati da Santi e con Papa Innocenzo II con il modello della chiesa, l'altro, posteriore e assegnato al Cavallini, illustra in sei riquadri episodi della vita della Vergine.

Ci sono pregevoli cappelle di varie epoche come la manierista Altemps e la barocca Avila. Una delle più preziose opere mobili è la grande icona della Madonna della Clemenza, in stile bizantino, risalente al VI o VII secolo. La chiesa è una vera galleria d'opere d'arte di vari stili e varie epoche e merita una visita approfondita muniti se possibile di una guida dettagliata e ben documentata.

 

Roberto Filippi
marzo 2015

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