Poesia, nell’uomo e per l’uomo
Da qualche parte si è ritenuto come luogo comune nel passato, ma purtroppo ancora nel presente, necessità estetica di decorare, “abbellire”, incorniciare la realtà spesso stimata a torto squallida e mortificante. Deduzione rozza e superficiale da mediocre salotto piccolo—borghese, il che rievoca inevitabilmente la celebre frase di un politico dei nostri tempi a proposito di “Ladri di biciclette”: “… I panni sporchi si lavano in famiglia!”.
Noi riteniamo invece la ricerca della verità, attraverso l’intuizione profonda e significativa del suo reale manifestarsi, non solo imprescindibile ricerca dell’Assoluto, ma che solo in questa ricerca appassionata è possibile indagare e ritrarre il senso e la ragione dell’autentica Bellezza poiché essa è inscindibile alla effettiva e veritiera concretezza dell’essere e del suo divenire.
E come desiderio antichissimo radicato nell’uomo è l’intuizione dell’Assoluto nel suo misterioso rivelarsi nelle vicende umane, così antichissimo è l’amore per la Poesia nel suo concepire attraverso le passioni, miseria e grandezza della nostra coscienza di esistere, ricerca della verità che è sostanza di autentica bellezza.
Poesia ribelle, violenta o delicata, elegiaca, malinconica, o poesia epica, o rivoluzionaria, o grottesca o surreale o intimista: essa risponde sempre alla insopprimibile necessità di cogliere l’emozione dell’esistere, della nostra appartenenza al Mistero del Creato, ed in questo inafferrabile sentimento, spesso e ai più intraducibile, risiede la ragione ultima e vera del nostro essere qui e adesso. Essa, la poesia, è perciò l’unica risposta sincera e appagante a tutte le nostre domande.
Così il nostro sentire, nella sua qualità espressiva, ma anche come rivelazione di sé e dei propri moventi, e la conseguente necessità poi di volerlo comunicare ad altri e con gli altri condividere, pur nello scrittore più chiuso ed esclusivo, è esito ed esigenza naturale.
Per questo amiamo la poesia, e il dono di sé che è dono d’amore, e perché pensare, scrivere, leggere o ascoltare poesia è sempre e comunque vivere di un codice e di un’etica libera dai mille lacci della “dignitosa” convenienza. Ma la vera dignità è nell’essere in sé e non nel suo concepimento morale.
Luigi M. Bruno
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