Newsletter
Redazione
Informazioni
Contattaci

Pirro Ligorio
LIBRI DELLE MEDAGLIE DA CESARE A MARCO AURELIO COMMODO
Con saggio introduttivo di Patrizia Serafin Petrillo
Leggi tutto

Editore
hochfeiler
facebooktwitter youtube
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Patrocinio di
Municipio Roma 16
Società Dante Alighieri

PRO MARINO

Nel 52 a.C. Cicerone scrisse e poi pubblicò l’orazione pro Milone, esponente dell’oligarchia romana e nella fattispecie accusato dell’assassinio di Clodio, che apparteneva al partito dei Populares.
Cicerone, intimorito, nel processo balbettò la sua orazione e Milone fu condannato.
Ebbene Io, Marco Tullio Secondo, mi accingo ad un’impresa ancor più impervia: intendo pubblicare la Pro Marino.

Ditemi pure che quando parla invocate il silenzio, che è inadeguato e quant’altro, non intendo contraddirvi.
Ma è forse Marino l’origine dei problemi di Roma?
Facciamo un passo indietro e torniamo al 1870.

Appena presa Roma si scatenò la speculazione edilizia, l’Esquilino fu praticamente raso al suolo, nel 1883 la meravigliosa Villa Ludovisi fu lottizzata, a nulla valse l’accesa denunzia di D’Annunzio, Rodolfo Lanciani e tanti altri. I 30 ettari comprendenti la Villa e i giardini furono definitivamente cancellati per dar vita al quartiere Ludovisi.

Di lì a poco nel 1889 iniziava la costruzione del palazzo di Giustizia, meglio noto come Palazzaccio, con relativi e fondati sospetti di corruzione. Mentre in quegli stessi anni esplodeva lo scandalo della Banca Romana. Poco prima nel 1885 veniva posta la prima pietra del Vittoriano, che secondo il progetto di Sacconi avrebbe dovuto essere di travertino. E invece no, fu scelto il marmo botticino, dal nome del paese di provenienza, che del tutto casualmente si trovava nel bresciano donde veniva il capo del governo allora in carica.

E sempre del tutto casualmente il costo del monumento passò dai preventivati 9 milioni di lire del tempo ai 30 milioni finali.
Per carità di patria fermiamoci qui.

Ma non possiamo evitare di osservare che in tutti questi anni la stratificazione di piccoli e grandi interessi ha continuato a proliferare e solo un demente può credere che un qualche brav’uomo, animato dalle migliori intenzioni, possa fare qualcosa.

Tanto più in questo momento quando si è scatenata la guerra di tutti contro tutti.
Inutile denunciare il degrado (e come gode il Corriere della Sera, tanto per dimenticare le amabili vicende legate all’expò). Sulla città grava una plumbea cappa, che impedisce di affrontare  problemi, come quelli del traffico, del decoro urbano, della promozione e gestione del patrimonio culturale et similia.

Quella plumbea cappa è la causa, quella plumbea cappa va rimossa.
Tutto il resto serve a poco: scontri tra Casa Pound e Centri Sociali, polemiche feroci, un breve momento di notorietà e tutto continuerà come prima e  peggio di prima.   

Marco Tullio Secondo   

 

 

 

roma interactive

musei roma