“LibertÀ va cercando ch’È si cara...”
Manlio Gelsomini: Campione partigiano
Valerio Piccioni, scrittore e giornalista della Gazzetta dello Sport,
oltre ad aver “scoperto e raccontato il Mondo”
attraverso sei Olimpiadi, otto Tour de France
e cinque Giri d’Italia, dopo aver vinto il premio Saint Vincent
per memorabili inchieste antidoping
e dopo aver inventato, nel 2000, la Corsa di Miguel,
(che si ripete ogni anno portando a Roma migliaia di podisti)
pubblica oggi il suo quarto libro: un’opera che ci appartiene
e che leggiamo tutta d’un fiato con stupore e commozione.
Attraverso una scrittura fluida ed essenziale di forte impegno
Valerio Piccioni rievoca l’avventura di Manlio Gelsomini: maratoneta romano, medico chirurgo, partigiano e poeta...
che scriverà ad un tratto: “Dio, salva l’Italia!”.
Un giovane atleta entusiasta della vita che sarà infine combattente nella resistenza contro l’oppressione e la violenza nazifascista.
Romanzo vero, impostato e scritto magistralmente,
in un raro processo di immedesimazione,
che ripercorre e svela ferite aperte della nostra storia.
Partendo dal capitolo “identikit di un campione”
la vita di Manlio scorre veloce dall’inizio in un percorso esaltante
e ineluttabile che lo porterà ad un tratto lontano dalla madre,
dai compagni, dall’amata Elvira e lontano dallo sport
verso i terribili giorni di via Tasso
fino al tragico traguardo delle Fosse Ardeatine: 24 marzo 1944.
Trentasette anni sono pochi per una vita,
eppure Manlio Gelsomini seppe in così breve tempo
congiungere e conciliare con amore ideali irresistibili.
Ma un giorno, oltre la gioia di vittorie agonistiche, oltre gli affetti
e oltre la passione professionale, prevarrà l’impegno civile:
sogno di libertà irrinunciabile a costo della vita.
Attorno a quella di Manlio Gelsomini,
medaglia d’oro al valor militare alla memoria,
si intrecciano altre storie di protagonisti/e della lotta partigiana.
Vite eroiche come quella del torinese Luciano Lusana,
ex capitano del genio, già reduce della prima guerra mondiale,
che arrestato insieme a Gelsomini il 13 gennaio 1944,
muore sotto tortura “senza aver rivelato nulla”.
La sua storia rivive tra documenti e ricordi di Carla Capponi,
Rosario Bentivegna, Maria Teresa Regard e Carla Angelini
ma all’anagrafe di Roma, Luciano Lusana, nato nel 1895,
risulta deceduto il 19 gennaio1944 per:
“emorragia endoaddominale, ulcere, perforazione gastrica” .
Oggi, a distanza di settant’anni, in un clima di tragici riflussi,
la vita di Manlio Gelsomini, come quella di tanti compagni di lotta
ritorna limpida e folgorante nel racconto di Valerio Piccioni.
Storia esemplare che si fa testimonianza drammatica
nei documenti, nelle parole della madre di Manlio
e attraverso brani di quel diario che, miracolosamente,
sopravvisse dall’inferno di via Tasso.
Tracce indelebili che ricordano a noi poveri umani
quanto sia lunga e ardua la strada della libertà.
Sarina Aletta
luglio 2014
Titolo: MANLIO GELSOMINI
Campione partigiano
Autore: Valerio Piccioni
Editore: EGA-Edizioni Gruppo Abele, 2014
Collana: Le staffette
Prezzo € 14.00
ISBN: 8865790741
ISBN 13: 9788865790748
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