Terapia per un analista
Forse i professionisti della psicoanalisi avranno anche da ridire su questa commedia, ma è uno spasso. Un analista separato deve gestire tre figlie grandi, ognuna più problematica dell’altra.
Tutt’e tre giovani e belle, ma pasticcione in amore: una è lesbica, ma ora vorrebbe provare gli uomini, la seconda gestisce una libreria e s’innamora di un ladro di libri sordomuto.
La terza, infine, va ancora al liceo, ma si è messa con un architetto sposato cinquantenne.
Troppo anche per un analista, il quale si era almeno abituato ad avere una figlia gay.
La quale invece cerca ora goffamente di trovarsi un fidanzato, aiutato dalla sorella libraia.
L’ambiente è quello della movida romana: case e locali al centro storico e un’atmosfera tra il colto e il plebeo, con frequenti cadute di tono.
Ben diverso dal rarefatto ambiente in cui viene introdotta la sorella innamorata del ladro di libri: costui in realtà lavora come usciere al teatro dell’Opera e si dimostra un ipersensibile intenditore.
Per non perderlo, lei imparerà il suo linguaggio, venendone ricompensata con una serata da sogno proprio al teatro dell’Opera, organizzata solo per lei.
Resta da risolvere la relazione della terza sorella, poco più che maggiorenne.
Al che il padre impone al suo maturo fidanzato di entrare in terapia da lui.
In tanta ambiguità, il suo piano è analiticamente corretto: se l’uomo si lascerà alle spalle la relazione con la moglie sarà realmente libero di costruire la relazione con Emma. Ma se invece scoprirà di essere ancora legato alla moglie, lascerà libera Emma di vivere relazioni più adatte alla sua età.
Tutto funzionerebbe se l’analista non fosse innamorato proprio della moglie del paziente.
L’identità della donna non gli era nota, ma ormai la commedia degli equivoci si scatena, fino alla ricomposizione finale: il marito torna dalla moglie, due delle tre figlie troveranno davvero l’amore e la più giovane ha comunque una vita davanti a sé.
L’unico che rimane spaiato è l’analista, che comunque torna a vivere per le figlie, di cui ha riconquistato durevolmente la stima e l’affetto. Come al solito, attraverso la commedia in Italia vengono “addomesticate” e integrate le varie, successive diversità che fanno gradualmente il loro ingresso nella nostra società: qui il cambio di identità sessuale, la relazione squilibrata per età, la promiscuità sessuale, accanto al più tradizionale triangolo amoroso. |
TUTTA COLPA DI FREUD
Un film di Paolo Genovese
Con Marco Giallini, Anna Foglietta, Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni, Laura Adriani.
Commedia
Italia, 2014
Medusa
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