ZEFFIRELLI E AIDA TRA MICROCOSMO E MACROCOSMO
ADELE FULCINITI, BRUNELLA PERRI E IL GRANDE REGISTA FIORENTINO
Parlare o scrivere di un libro è sempre ardua impresa,
non basta averlo letto, bisognerebbe, a mio giudizio...
conoscere fisicamente l’autore.
In questo caso la cosa si complica, trattandosi di doppia firma
ovvero di un lavoro singolarmente realizzato “a quattro mani”
dall’attrice-autrice Adele Fulciniti con la pianista Brunella Perri.
Incontrai molto tempo fa a Catanzaro la Fulciniti,
ragazza passionalmente colta oltre umani limiti
eterna innamorata in divenire non solo del Teatro.
A distanza di decenni ho appreso dalla lettura di questo libro
che quella ragazza non è cambiata.
Viceversa, non ho incontrato mai Brunella Perri
eppure la conosco ben oltre questo suo lavoro di scrittura
perché Adele mi ha di lei lungamente raccontato e confidato tutto.
Il libro si ispira in particolare alla realizzazione di due messe in scena eccezionali,
potremmo dire diametralmente opposte, dell’Opera “Aida” di Giuseppe Verdi.
Due occasioni magicamente “diverse” a ricreare ogni volta
l’antico fascino del capolavoro verdiano, tramite geniali regie di Franco Zeffirelli.
Due rinascite di Aida perfettamente diverse e diversamente perfette:
quell’intensa preziosa “piccola Aida” di Busseto del 27 gennaio 2001
e la “grande Aida” che, il 22 giugno del 2002, trionfa imponente all’Arena di Verona.
Le autrici, come acuti e appassionati “critici” del famoso regista fiorentino,
colgono ed evidenziano... nelle più insolite prospettive
quel segno estetico Zeffirelliano che tutti abbiamo percepito e apprezzato
ma che Loro riescono ad analizzare magistralmente,
rivelando l’intima passione dell’uomo artista.
Preziosità di un libro raro nel suo genere, suddiviso in brevi capitoli
con titoli esplicativi che rendono piacevolissima la lettura.
Dopo la prefazione, note biografiche di Giuseppe Verdi
e ritratto d’artista di Franco Zeffirelli, risultano giuste nell’essenziale brevità.
Un libro che sa cogliere e spiegare un’assoluta esigenza di perfezione
sempre vincente, tanto più se stimolata da opposte contingenze casuali al limite dell’impossibile
che talvolta, come in questo caso, diverranno occasione di massima creatività.
E in finale, sorprendente e dolcissima la lettera Di Franco Zeffirelli
che stupito e intimidito come un ragazzo, commenta l’approfondito lavoro di analisi
ringraziando commosso, forse come non mai, Adele Fulciniti e Brunella Perri.
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