GLI OGGETTI DI UNA STORIA MIGRANTE
L'iniziativa espositiva [S]oggetti migranti: dietro le cose le persone ha come fulcro il tema dei viaggi di migrazione intrapresi dagli oggetti conservati nei musei etnografici come il Museo Pigorini, presenti nel deposito. Oltre 150 opere, molte delle quali mai esposte, per portate in primo piano le storie passate e presenti dell’umanità che si cela dietro quegli oggetti.
La mostra nasce nell’ambito del progetto europeo READ-ME 2 (Réseau européen des Associations de Diasporas & Musées d’Ethnographie), del quale il Museo Pigorini è l’Istituto capofila in partenariato con il Musée royal de l’Afrique centrale di Tervuren (Bruxelles), il Musée du quai Branly di Parigi, il Museum für Völkerkunde di Vienna e in collaborazione con le associazioni della diaspora di Italia, Belgio, Francia e Austria.
L'esperienza della migrazione è presentata nei suoi risvolti storici ma soprattutto umani e contemporanei, resi più espliciti da un allestimento scenografico che vuole amplificare le possibilità interpretative del tema proposto e dà densità alla pluralità delle prospettive in gioco.
Oggetti esposti sono una testimonianza della presenza delle persone che hanno intrapreso il viaggi di migrazione e i risvolti storici ma soprattutto umani e contemporanei, resi più espliciti da un allestimento scenografico che vuole amplificare le possibilità interpretative del tema proposto e dà densità alla pluralità delle prospettive in gioco. L'itinerario della mostra si articola procedendo dalla Terra Madre che ci ha generato, fino alla Terra di qui che oggi ci accoglie, attraversando nel mezzo tempi e luoghi del grande Viaggio che fa la storia delle persone e delle cose che abitano il nostro pianeta, nel quale ci possiamo considerare tutti, da sempre, migranti.
Alla mostra sul patrimonio museale seguiranno, nella sezione Idee migranti, quelle degli artisti selezionati attraverso un appello-concorso di idee sui temi della migrazione. Installazioni, performance e incontri, per aprire uno spazio di confronto pubblico sui fenomeni migratori contemporanei, i diritti di cittadinanza e la promozione del patrimonio culturale nell'era delle diaspore.
La selezione ha preso in esame le proposte che attraverso diverse modalità e linguaggi espressivi, illustrano i molteplici sguardi provenienti dalle diverse prospettive sul tema della migrazione al fine di mostrare contributi inediti su un fenomeno spesso raccontato e rappresentato attraverso semplificazioni e stereotipi.
Un panorama artistico che coinvolgerà nei prossimi mesi anche le realizzazioni di: Claudia Bellocchi, Elisabeth Frolet, Salomòn Adrian Levy Memùn, Eleonora Del Brocco, Elena Pinzati, Serge Uberti., per indagare in realtà sconosciute ai molti come in Visit India, la piccola India a Sabaudia, di Patrizia Santangeli o l’incontro con Veronica Ferreri - Home and Identity - sulla presenza di rifugiati somali a Damasco.
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