UN'ALTRA OPERA DEL MERISI
Il 24 febbraio scorso presso l'Associazione Stampa Estera è stato presentato un interessante volume dal titolo “La Prima Medusa. Caravaggio”.
Del pittore era da secoli nota una immagine della Gorgone dipinta su una rotella, uno scudo da parata in legno, donata nel 1598 dal Cardinal Del Monte al Granduca di Toscana ed ora conservata agli Uffizi. L'autografia è sempre stata sicura sia per la documentazione d'archivio sia perché il Cardinale era protettore e committente del giovane Caravaggio.
Diversi anni fa è stato rinvenuto un altro scudo analogo al primo ma leggermente più piccolo e fu subito polemica tra gli studiosi: alcuni, facendo riferimento alle antiche tesi del Longhi, sostenevano che il Caravaggio non aveva mai prodotto opere identiche; altri sostenevano invece il contrario.
Gli esami riflettrografici hanno sopito la polemica confermando che la rotella più piccola, nota come Medusa Murtola, rivela numerosi pentimenti relativi ad occhi, bocca, denti, serpenti, il che indica trattarsi di un'opera concepita con un certo travaglio, al contrario della Medusa degli Uffizi che non mostra alcun pentimento ma un chiaro disegno preparatorio.
Da ciò si può concludere che la Murtola fu probabilmente una specie di prova per la seconda rotella, compito impegnativo perché dono per il Granduca.
Fu anche quella vista nell'anno 1600 a Roma dal poeta Gaspare Murtola che le dedicò un madrigale; a sua volta la Medusa degli Uffizi ebbe l'onore di un sonetto da parte dell’illustre poeta seicentesco Cavalier Marino.
Gli studiosi hanno convenuto trattarsi di opere della stessa mano caravaggesca realizzate a breve intervallo di tempo con la strana tecnica di essere dipinte su una superficie convessa ma dando l'impressione che fosse una superficie concava. Forse fu usato un particolare specchio indicato nell'inventario dello studio del Caravaggio redatto nel 1605.
L'ispirazione per il pittore potrebbe essere venuta da dipinti preesistenti opera di Leonardo da Vinci. La rotella Murtola misura 48 cm. di diametro è in listelli di legno di pioppo su cui è stata sparsa una preparazione di gesso e colla, l'interno porta tracce di rivestimento in velluto rosso.
L'esame riflettrografico ha mostrato un disegno preparatorio assai diverso dalla stesura finale, per quanto riguarda la posizione degli occhi e della bocca posti più in basso; è stata anche rinvenuta una firma: “f Michelan”.
Il volume che si presenta in ricca veste grafica con testo in italiano ed in inglese è stato edito da 5 Continents e si avvale di saggi di Mina Gregori, Claudio Strinati, Samanta Angeloni, Maurizio Marini deceduto l'estate scorsa, Maurizio Saracini, Vittorio Sgarbi e coordinato da Erminio Zoffili scomparso qualche giorno prima della presentazione; è dedicato all'illustre studioso inglese Sir Denis Mahon morto centenario lo scorso anno.
I vari saggi corredati da ottime foto esaminano le vicende della due Meduse per poi passare agli studi sulla Murtola sotto l'aspetto scientifico descrivendo i vari esami tecnici che hanno convalidato l'attribuzione del dipinto al Caravaggio che ancora una volta non perde l'occasione di essere al centro dell'attenzione.
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