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FESTEGGIANDO DICKENS, DIMENTICANDO PASCOLI

Mentre Londra festeggia Charles Dickens, autore di Oliver Twist e del Circolo Pickwick, nei suoi 200 anni dalla nascita, l’Italia taglia i fondi per le celebrazioni dei cento anni dalla morte di Giovanni Pascoli.

Il ridimensionamento delle iniziative per il centenario di uno tra i maggiori poeti italiani è un’occasione mancata per far conoscere Giovanni Pascoli e i suoi luoghi, sono poche le iniziative oltre a quelle organizzate da Casa Pascoli.

Il 6 aprile, tra gli incontri romani dei Giovedì di Santa Marta, sarà presentato lo studio di Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo, Nel mare di Calipso. La dissolvenza omerica e l’alchimia mediterranea in Giovanni Pascoli (Editore Pellegrini), realizzato nell’ambito del Progetto Il Mediterraneo e l’ulissismo in Pascoli, contribuendo alla riflessione sulle culture mediterranee dell’Occidente e dell’Oriente.
Sono tante le occasioni che la cultura italiana lascia svanire, con l’attenuante dei miseri stanziamenti da anni sempre più erosi dalle crisi, senza poter dare la giusta rilevanza a Pascoli e alla sua influenza sulla poesia del Novecento e sul contributo che ha dato alla creazione dell’identità nazionale.

Un’opportunità che i britannici, e non solo i londinesi, non si sono fatti sfuggire per ripercorrere le strade e i personaggi di Dickens, iniziando con la mostra Dickens & London, al Museum of London, allestita sino al 10 giugno 2012, per sottolineare l’importanza dello scrittore nell’ambito della letteratura popolare anglosassone, anche esternamente all’omonimo museo.

Dickens prosegue il grande affresco della società iniziato da Jane Austen, morta cinque anni dopo la nascita dello scrittore, con l’osservazione della vita senza fronzoli, dell’emancipazione del proletariato ai suoi albori e della piccola borghesia, mentre la Austen narrava storie sentimentali della borghesia che aspirava all’aristocrazia. Gli avvocati della Austen li si ritrovano anche in Dickens, non si dilettano nella vita, ma affrontano la quotidianità. “Se non ci fossero persone cattive non ci sarebbero buoni avvocati”, come dicono i mendicanti e gli oppressi in una Londra dedita all’industrializzazione.

Il genio di Dickens ha sofferto di qualche scivolone dell’originalità, nei cliché dell’usuraio e dell'avaro di origine ebraica, ma è la sua famiglia che ha subìto una difficile convivenza con tanto talento, pronto a tutelare l’infanzia dal lavoro minorile.

Mentre in Italia si festeggiano i 60 anni di Vasco Rossi, il mondo s’inchina davanti al ricordo di Charles Dickens per il bicentenario dalla sua nascita e nella madre patria i festeggiamenti dureranno tutto il 2012 tra festival letterari, convegni, film e spettacoli teatrali.

Un ricco calendario per l’anno di Dickens che straboccherà fuori dai confini del Regno Unito per invadere il resto del pianeta, grazie anche al British Council in Italia come in altri 24 paesi e alla BBC che, oltre a programmi e spettacoli televisivi e radiofonici, ha sempre dedicato a Dickens una particolare attenzione: sul sito web con un’animazione ispirata al romanzo Bleak House (Casa desolata) e un gioco per “sopravvivere” nella Londra dickensiana, con la possibilità d’incontrare il signor Micawber, il signor Pickwick o di Fagin, ma anche essere infettati dal vaiolo e finire in galera, sino ad arrivare ad incontrare Charles Dickens.

Anche Bologna, in occasione dei festeggiamenti per Dickens, omaggia, prendendo spunto dal libro Perdersi a Londra (Mattioli), lo scrittore londinese con il bando di concorso “Perdersi a…”, per indagare il paesaggio urbano contemporaneo, da sviluppare a fumetti.

Come Dickens, tra i primi a descrivere i cambiamenti della sua Londra, con la nascita della metropoli moderna, con i ponti e la prima ferrovia sotterranea, esplorando nella società e nelle nuove forme di urbanizzazione, con i contrasti tra ricchezza e povertà, così i partecipanti al bando, promosso da Flashfumetto e Associazione Yoda, dovranno rinnovare l’indagine sull’attuale situazione urbana, con le odierne contraddizioni, ponendo la città protagonista di un reportage, con voli nel fantastico e onirico.

 

marzo 2012

Gianleonardo Latini

 

 

 

 

 

 

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