OMBRE DI GUERRA. museo dell'Ara Pacis
RIFLESSIONE SUI CONFLITTI
Le immagini di settant’anni di conflitti in una mostra itinerante, è una possibilità per dire basta al dramma della guerra, proponendo novanta fotografie dalle principali guerre nel mondo. Una serie di icone della fotografia per offrire al pubblico una meditazione ragionata sul significato e il potere simbolico delle immagini. Un percorso visivo, precedentemente allestito a Milano e a Parigi, capace di stimolare reazioni e richiamare l’attenzione sulla follia della guerra, proposto dalla Fondazione Umberto Veronesi, in collaborazione con l’agenzia Contrasto, e realizzato nell’ambito del progetto Science for Peace.
La Fondazione Umberto Veronesi, nata nel 2003, non limita la sua attività solo al sostegno della ricerca scientifica, ma è anche attiva nell’ambito della diffusione della cultura di pace, con l’obiettivo di sensibilizzare i politici e i cittadini sulla necessità della riduzione delle spese militari.
Un impegno che le novanta fotografie in mostra aiutano a perseguire, offrendo al visitatore un’occasione di riflessione sul miglior utilizzo di fondi pubblici, davanti alle immagini della Guerra di Spagna fermate dall’obiettivo di Robert Capa, sino alle guerre balcaniche e mediorientali, passando per la bandiera americana piantata su Iwo Jima nella Seconda Guerra Mondiale.
Un doloroso percorso, nella storia più o meno recente, sulla follia della guerra che a tutt’oggi sembra essere l’unico mezzo per dirimere incomprensioni territoriali o per affermare un’egemonie economica, mostrando la negazione della civiltà l’inospitalità nel mondo per la convivenza pacifica.
Eventi colti nella loro drammaticità, sia nella dinamicità del conflitto sia nel momento della veglia funebre, dopo il ritrovamento di fosse comuni. Immagini che hanno la potenza di un quadro caravaggesco, nel suo cogliere la luce, la presenza delle persone nello spazio chiuso come in quello aperto, che rappresentano solo alcuni dei conflitti fermati dall’obbiettivo.
Decine sono le guerre dimenticate, altrettanto sanguinose, che trovano spazio solo nell’annuale Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo e attenzione nell’omonimo sito promosso dalla Caritas, ma non sull’informazione quotidiana. |