UN ANNO DEDICATO ALLE CARENZE DI DURBAN
L’Onu ha scelto il 2012 come Anno dell'Energia Sostenibile per Tutti. Una scelta stimolata dall’ennesimo nulla di fatto della conferenza di Durban avvenuta nel 2011.
La scarsa disponibilità delle nazioni partecipanti a trattare sulla riduzione delle emissioni, non ha permesso di fare un passo avanti verso gli obbiettivi fissati a Kyoto nel 2020.
Durban è solo l’ultimo degli appuntamenti annuali sui cambiamenti climatici, come Copenaghen e Cancun, che rimanda ad una successiva conferenza l’elaborazione di un nuovo trattato per il 2015, ispirato a quello di Kyoto, che diventerà operativo nel 2020. Impegni per non ammettere il fallimento, evitando di presentare la conferenza come un appuntamento inutile, sempre ricco di aspettative.
Disaccordi e rivalità tra paesi industrializzati e quelli delle economie in espansione, come Cina e India, Brasile e Russia, ma anche Sud Africa e Messico, in continua ricerca di fonti energetiche, alcuni impegnati nella ricerca di fonti energetiche alternative e altri votati allo sfruttamento sfrenato dei giacimenti di combustibili fossili.
Uno sfruttamento che impoverisce il Pianeta, influenzando habitat inquinando l’atmosfera, influenzando il clima, riponendo nella crescita riposta nel consumo, la prosperità dell’umanità.
Una visione miope del benessere, senza prospettive per le generazioni future, che l’Anno dedicato all’energia sostenibile cerca di sopperire, ponendo all’attenzione dei politici e dei cittadini gli obbiettivi di sviluppo del Millennio sull’energia per sviluppare l’agricoltura, per offrire opportunità di studio, per garantire la salute e rendere indipendenti le comunità, da vecchi e nuovi colonialismi, diffondere la cultura dell’energia rinnovabile a livello locale, nazionale, regionale e internazionale, per evitare un abbrutimento del clima e sottrarre alla povertà e alla fame quasi un terzo della popolazione mondiale.
Un’iniziativa, quella promossa dall’Onu, che verrà pubblicizzata, dal 16 al 19 gennaio, ad Abu Dhabi, affidando agli oltre 20 eventi programmati nei prossimi 12 mesi da Roma a Londra, da Berlino a Ginevra, da New York a Rio de Janeiro, da Antalya a Dacca, da Pechino a Durban, sino a Hammamet, la sensibilizzazione sull’argomento, aspettando la Conferenza di Rio de Janeiro, luogo della prima conferenza, a giugno.
Un Anno, quello per l’energia sostenibile, che possa dare dei risultati e non essere solo un’ulteriore dimostrazione di impotenza dell’Onu, come è accaduto con l’Anno 2011 che era stato dedicato alla salvaguardia delle foreste, con l’unica conseguenza di continuare a rimanere spettatori del disboscamento dell’Amazzonia come del sud est asiatico. |