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Per l’ottavo anno l’associazione AMACI si propone di aprire gratuitamente le porte dei musei d’arte contemporanea italiani che hanno dato l’adesione all’iniziativa.
Quest’anno è Francesco Vezzosi che firma l’immagine guida della Ottava Giornata del Contemporaneo, scegliendo il connubio più edonistica dell’Occidente: Adriano e Antinoo.
Faccia a faccia, quasi guancia a guancia grazie al gesto di un artista di oggi che si avvicina al lavoro di un artista di ieri, proiettandolo con un nuovo senso nel futuro. Adriano volle che il mondo conosciuto fosse colmo di ritratti di Antinoo, che le città gli fossero intitolate, che tutti lo celebrassero, che il suo nome continuasse a risuonare nelle voci, perché lui potesse continuare a vivere. È questo il messaggio, la supplica quasi, che Francesco Vezzoli raccoglie in questa immagine. Adriano è vivo e, soprattutto, Antinoo è vivo, vicino al suo mentore, al suo imperatore.
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L’artista è Antinoo, amante e amato, opera d’arte per il solo fatto d’essere vissuto, ma è anche l’imperatore, che trasforma in dio, e quindi in opera d’arte, il suo amore. Self-portrait as Antinous Loving Emperor Hadrian è dunque un inno alla memoria, un gioco di specchi e di rimandi fra lo sguardo dell’artista, quello dei suoi personaggi e il nostro, tutti messi in scena dalla semplice classicità di un gesto che ravviva la forza dell’antica metafora, spingendola nel futuro. |