MUSEO DEI CAPPUCCINI A ROMA
UN NUOVO PICCOLO MUSEO
Dalla fine del giugno scorso è stato aperto presso il convento dei Cappuccini a via Vittorio Veneto un piccolo museo che ospita un certo numero di opere d'arte di varie epoche e presenta ai visitatori la storia e la spiritualità dell'Ordine che è una branca della più grande famiglia Francescana.
Il convento attuale, costruito ottanta anni fa, è una modesta imitazione del grande complesso che fu edificato alla fine degli anni venti del '600 per iniziativa di Antonio Barberini, frate cappuccino e fratello del Papa regnante Urbano VIII.
L'originario convento si trovava in via della Dataria e dovette essere demolito per l'ampliamento degli edifici di servizio del Palazzo del Quirinale, mentre la chiesa esiste ancora in via dei Lucchesi con il nome di Santa Croce e San Bonaventura.
I frati si trasferirono nel 1631 portando con loro un gran numero di corpi di confratelli deceduti con i quali un secolo dopo costruirono il celebre e macabro Cimitero dei Cappuccini.
La nuova chiesa intitolata a Santa Maria della Concezione contiene numerose opere d'arte tra cui spiccano “San Michele” di Guido Reni, la “Natività” di Giovanni Lanfranco, “San Francesco riceve le stimmate” del Domenichino, “Sant'Antonio” di Andrea Sacchi; la grande qualità dell'ornato della chiesa fu dovuta al mecenatismo dei Barberini il cui palazzo era vicinissimo al complesso conventuale. Questo sorgeva in un contesto quasi agreste confinando con l'estesa e bellissima Villa Ludovisi ed avendo nelle vicinanze la berniniana fontana del Tritone e poche case intorno alle chiese di San Nicola da Tolentino e di San Basilio; sulla piazza davanti alla chiesa erano stati piantati numerosi alberi di olmo noti come “ l'olmata dei Cappuccini”.
Lo sviluppo edilizio di fine '800 condannò alla lottizzazione la Villa Ludovisi ed anche il convento fu distrutto per far posto sia a case di abitazione sia all'allora Ministero delle Corporazioni, ora dello Sviluppo Economico, opera di Marcello Piacentini.
Il museo è ospitato in otto stanze ognuna delle quali mostra opere d'arte ed espone la vita ed il pensiero spirituale dell'Ordine. La Provincia Romana dei Cappuccini ed il Fondo Edifici del Culto, proprietario del complesso, hanno raccolto nelle sale ritratti di Santi e Cappuccini celebri, oggetti liturgici e d'uso comune, vasellame da farmacia, crocefissi, reliquie.
In una sala sono raccolti quadri e ricordi di Cappuccini del passato: San Crispino da Viterbo, San Giuseppe da Leonessa, San Felice da Cantalice, San Lorenzo da Brindisi, in un'altra memorie più recenti di San Pio da Pietrelcina e del Venerabile Padre Mariano da Torino.
Le due ultime sale forniscono dati relativi allo sviluppo dell'Ordine in Italia e nel mondo. In una stanza è ospitata l'opera più famosa del museo, un piccolo olio su tela “San Francesco in meditazione” dipinto per lungo tempo attribuito al Caravaggio ma ora, pur se con contrasti, ritenuto copia, forse dello stesso artista, di un originale un tempo in un convento a Carpineto Romano e ora al museo di Palazzo Barberini.
L'opera con fondo scuro mostra il Santo che contempla un teschio che spicca bianco contrastando con il volto emaciato e segnato di Francesco mentre una croce punta diagonalmente verso lo spettatore il tutto con valori simbolici all'epoca molto comprensibili.
La visita al museo termina nel Cimitero che raccoglie le ossa di 3.700 corpi, per lo più di Cappuccini, Non si sa chi ideò il macabro arredamento del corridoio di una trentina di metri e delle sei cappelle che costituiscono il Cimitero; ossa di ogni genere e alcuni corpi mummificati rivestono volte e pareti delle cappelle con festoni, lampadari e decorazioni caratteristiche che ribadiscono il continuo pensiero dell'ineluttabilità della morte e la necessità di essere sempre pronti e liberi dal peccato.
L'allestimento del museo è moderno e molto scenografico con molti cartelli esplicativi e un paio di video.
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