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FERRARA ARCHEOLOGICA

Ferrara è una suggestiva e tranquilla città nota come “città del silenzio” per i suoi vicoli ciottolati e silenziosi, fiancheggiati da muri di mattoni di colore rosso scuro interrotti qua e la da ciuffi di verde che emerge dai cortili. Contrariamente a molti altri centri abitati italiani non è di origine romana ma i primi documenti che la riguardano risalgono all’VIII secolo d.C. e citano il “ducatus ferrariae”; la zona comunque fu abitata sin dall’età del bronzo e poi dagli etruschi e dai galli.

L’orografia dei luoghi era molto diversa in quanto il Po scorreva più a sud dell’attuale alveo e proprio all’incrocio dei rami di Volano e di Primero si stabilì una fortezza bizantina poi occupata dai Longobardi che ne fecero un avamposto strategico e commerciale. Nel Medio Evo fu al centro di aspre contese finché prevalse la famiglia degli Este che fece della città, che si era nel frattempo ampliata, un centro culturale ed economico di grande importanza.

Tra gli Este si distinsero Nicolò III, Borso, Lionello, Ercole I, Alfonso I, che arricchirono Ferrara di insigni monumenti e chiese; pittori, scultori, poeti, cortigiani, artisti di ogni genere frequentarono la corte Estense rendendola uno dei maggiori centri di cultura dell’Italia del Rinascimento. Alla fine del ‘500 per motivi di successione dinastica la città passò sotto il dominio dello Stato della Chiesa e vi rimase fino al 1860 allorché fu incorporata nel Regno d’Italia.

Tra i più rilevanti edifici della città va annoverato il Palazzo Costabili detto anche di Ludovico il Moro progettato all’inizio del XVI secolo da Biagio Rossetti e passato per varie proprietà finché nella prima metà del secolo scorso vi fu istallato il Museo Archeologico che dal 2007 è stato interessato da una serie di restauri che hanno permesso di rendere agibili molte sale interessanti sia per la loro decorazione che per i reperti esposti.
Questi provengono per lo più da Spina, città etrusca situata nella zona delle attuali Valli di Comacchio e che fu nel periodo del suo massimo splendore, VI – III secolo a.C., un emporio commerciale di grande importanza per gli scambi tra etruschi, greci, orientali e celti; dalle sue necropoli provengono oggetti di varie parti del Mediterraneo notevoli per la quantità e spesso per l’alta qualità.

Dal 14 ottobre sono visitabili quattro nuove sale al piano terreno sinora mai aperte al pubblico; la prima è dedicata all’abitato di Spina, altre due, decorate dal Garofalo e da Dosso Dossi, contengono materiali rinvenuti nelle tombe tra cui pregevoli esemplari di ceramica attica a figure rosse o nere, la quarta ospita una biblioteca virtuale. Le nuove sale si inseriscono nel percorso museale che inizia dal Cortile d’Onore e si svolge tra ambienti riccamente decorati al piano terra e al piano nobile concludendosi nei due Giardini di Mezzogiorno e di Levante recentemente riallestiti in stile rinascimentale.

La Sala del Tesoro, affrescata dal Garofalo nei primi anni del ‘500, mostra una balconata affollata di personaggi e la Sala delle Piroghe espone due imbarcazioni di questo tipo scavate in tronchi d’albero e ritrovate nel 1940 in una zona paludosa che le ha preservate. Nella sala successiva si trovano aspetti e reperti della città e della vita dei suoi abitanti.

Con uno scalone monumentale si sale al piano nobile interamente dedicato alle necropoli con un campionario di quanto ritrovato in oltre 4.000 tombe; come d’uso all’epoca i ricchi si facevano seppellire con un corredo di preziosi vasi in ceramica o bronzo e con gioielli e sono quindi presenti preziose ed uniche opere d’arte ceramica di noti artisti ateniesi oltre a manufatti in bronzo, oro, argento, ambra, pasta vitrea, avorio, il tutto proveniente da vari angoli del Mediterraneo.

La visita al Museo è quasi un viaggio a ritroso nella vita di una città e di un popolo scomparsi entrambi ma che hanno lasciato un imperituro ricordo di se a cui bisogna aggiungere anche l’interessante percorso nel Palazzo che è di per se un gioiello rinascimentale.
Naturalmente il visitatore del Museo non dovrà limitarsi a questo: è opportuno anche aggirarsi fra i vicoli silenziosi e conoscere anche altri siti artistici cittadini: il Castello, la Cattedrale, il Palazzo di Schifanoia, Il Palazzo dei Diamanti e quello di Marfisia.

Ferrara
Museo Archeologico Nazionale
Palazzo Costabili

via XX Settembre n. 122

Informazioni:
tel. 0532/66299
www.archeobologna.beniculturali.it

settembre 2011

Roberto Filippi

 

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