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VANITAS

Con questo nome si è aperta a Palazzo Doria Pamphilj una mostra costituita da opere d’arte di vario genere facente parte del patrimonio della famiglia principesca. Sono presenti dipinti, sculture, oggetti d’uso artistici, orologi e tra loro opere di Caravaggio, Lotto, Ribera, Guercino, Preti ed altri minori.
La mostra vuole con il suo titolo riferirsi alla caducità della vita terrena, al tempo che corre inesorabile, alla morte che incombe sia sui principi che sui poveri. È articolata su quattro sezioni che ruotano intorno alle figure dei Principi Pamphilj e specialmente a quella del Cardinale Benedetto grande mecenate e cultore di vari tipi d’arte e a cui si deve parte delle grandi raccolte artistiche della casata; la prima sezione comprende una serie di nature morte, per lo più opera di artisti nordici, che con i loro trionfi di cibi, frutta, cacciagione svelano la caducità della vita. La seconda più specificamente religiosa con santi meditativi e penitenti, San Girolamo e la Maddalena, contiene i dipinti dei più quotati artisti, Caravaggio, Lotto, Ribera, Preti, Fetti, Guercino, che sembrano invitare a trascurare la vita terrena in favore di valori superiori, la terza presenta ritratti con accompagno di crani, orologi, fiori quasi a prefigurare un futuro sepolcro accanto all’effigiato. Spiccano in questa sezione nove ritratti di filosofi di mano del poco noto Francesco Giovani e quattro busti in marmo in parte antichi. La quarta, quasi a contrapporsi a questo lugubre viaggio verso la morte, è una sorte di inno alla vita quotidiana, caduca, imperfetta, ma anche fonte di gioia e di piaceri; emblema di questa sezione è la vita del Cardinale Benedetto che molto godè per le sue passioni artistiche  tra le quali si segnala quella per la musica e la poesia, egli stesso fu poeta e compose l’oratoria “il Trionfo del Tempo e del Disinganno” che nel 1707 fu musicato da Handel.
Il percorso espositivo offre spunti di meditazione sullo svolgersi della vita umana, sulla lotta continua contro il passare del tempo, sul timore del futuro, sull’ immergersi nella vita di tutti i giorni quasi per esorcizzare il timore della morte. Particolarmente interessanti i due contenitori dell’esposizione: il primo è la splendida quadreria ricchissima di dipinti e reperti archeologici l’altra il celebre palazzo iniziato già nel ‘500 e finito nel secolo successivo passando agli Aldobrandini e poi, per il matrimonio dell’ultima erede, ai Pamphilj.
Chiude la mostra una singolare opera moderna costituita da cinque busti della Principessa Pamphilj e delle sue quattro figlie in marmo sovrastanti altri cinque busti in piombo rappresentanti i cinque sensi, simbolo della vita; è previsto che con il tempo il marmo schiacci il piombo dando un’ultima dimostrazione della caducità delle cose terrene.

Roma
Palazzo Doria Pamphilj
Vanitas
Lotto, Caravaggio, Guercino nella Collezione Doria Pamphilj
21 maggio - 25 settembre 2011

Orario:
tutti i giorni dalle 10,00 alle 17,00
Ingresso:
intero 10 euro; ridotto 7 euro
Catalogo:
Silvana Editoriale

Informazioni e prenotazioni:
tel. 06 6797323
www.dopart.it

 

maggio 2011

Roberto Filippi

 


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