Finalmente dopo tanti anni di discussioni, di lavori, di spese, la Galleria Nazionale dì’Arte Antica di Palazzo Barberini torna a mostrarsi nella sua interezza; sono state riallestite e riaperte altre dieci sale che contengono opere dal tardo barocco all’ultimo ‘700.
La raccolta non contiene, salvo qualche esemplare, quadri provenienti dalla famiglia Barberini in quanto la collezione principesca ebbe nel secolo scorso vicende travagliate con vendite legali od illegali di quasi tutti i dipinti. Solo un certo numero di quadri fu rilevato dallo Stato e confluì nella Galleria Nazionale fondata nel 1895 a seguito di donazione della collezione Corsini e all’acquisizione della Torlonia e di quella del Monte di Pietà; successivamente furono acquisite altre importanti raccolte o quadri singoli con varie provenienze.
La Galleria rimase per anni senza sede finché nel 1949 lo Stato acquistò Palazzo Barberini già allora in parte occupato dal Circolo Ufficiali delle FF.AA.. La convivenza, con tutti i suoi limiti, è durata fino a pochissimi anni fa poi finalmente la Galleria ha potuto occupare l’intero edificio, peraltro allora bisognevole di sostanziali interventi restaurativi.
Contrariamente alle altre gallerie romane, la Doria-Pamphilj, la Colonna, la Spada, la Corsini, che rappresentano i gusti dei proprietari, le tendenze delle loro epoche, le ideologie familiari, la Galleria d’Arte Antica è una sorta di vivente libro di storia dell’arte. Raccoglie infatti in maniera che si potrebbe dire didattica, in ordine cronologico, quadri dal medioevo alla fine del ‘700 ordinati per epoca, per autore, per scuola, in modo da ripercorrere l’intera storia dell’arte italiana per circa sei/sette secoli. Tra le opere esposte capolavori di Raffaello, Andrea del Sarto, Lotto, Tiziano, Tintoretto, El Greco, Caravaggio, Domenichino, Guercino, Poussin. Le dieci sale riaperte sono al secondo piano in alcuni mezzanini non decorati con l’eccezione del salottino Corvi così chiamato dal nome dell’omonimo pittore che lo dipinse nella seconda metà del ‘700. Le sale contengono quadri che vanno dal tardo barocco alla fine del XVIII secolo e che compiono un completo excursus tra autori e scuole; parte dei dipinti è esposta per la prima volta in quanto precedentemente ospitata nei depositi.
La prima sala è dedicata alla pittura seicentesca napoletana con opere di Ribera, Salvator Rosa, Stanzione, Cavallino, Mattia Preti, Luca Giordano, la seconda al barocco romano con Lanfranco, Pietro da Cortona, Bernini, il Baciccio, Sacchi e Carlo Maratta che inizia il percorso che porta all’arte del ‘700; la terza sala contiene opere di pittura toscana, veneta, genovese. La quarta espone i primi artisti della Roma settecentesca che mostrano stile aggraziato, raffinato cone colori tenui e soffusi: Luti, Trevisani, Benefial e poi lungo il corso del secolo la Kauffmann, il Mengs, il Subleyras ed il celebre Pompeo Batoni il “re del ritratto ”per i ricchi visitatori del Grand Tour. Segue una sala dedicata a “Paesaggi e vedute”, genere di pittura molto in voga all’epoca con quadri del van Wittel, Canaletto, Guardi, Bellotto, van Bloemen, Locatelli, Pannini, Hackert, con paesaggi veri o immaginari, con atmosfere arcadiche o cittadine, dettagliate o soffuse di poesia.
Una sala è dedicata Settecento Napoletano ed espone, Solimena, Bonito e De Mura con opere sia accademiche che con venature intimistiche; un’altra contiene quadri settecenteschi dell’Italia Settentrionale con dipinti di Tiepolo, del Pitocchetto, di Fra Galgario, del Crespi, che sono ormai ad un passo dal Neoclassicismo.
Le ultime due sale contengono donazioni di gran pregio: quella del Duca di Cervinara contiene una raccolta di quadri settecenteschi francesi, con soggetti di paesaggio o scenette di genere, di autori molto noti alla corte di Luigi XV, l’altra di Fabrizio e Fiammetta Lemme è costituita da bozzetti di dipinti che poi furono riprodotti in chiese romane.
La Galleria è divenuta un museo completo e di alto valore scientifico mentre il Palazzo richiederà ancora altri interventi; in particolare dovrà essere riaperto il delizioso piccolo appartamento settecentesco della Principesca Costanza, sistemati i prospetti esterni, completate le rifiniture. Per il prossimo novembre si conta di aprire altri saloni al piano terra da destinare a mostra temporanee e la prima dovrebbe essere sul Guercino in onore di Sir Dennis Mahon, massimo cultore del pittore, deceduto, centenario, pochi mesi fa.
Info:
Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini
Roma, via IV Fontane 13
Orario da martedì a domenica 08,30 – 19,30
Informazioni e prenotazioni 39 06 32810
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