Il prossimo 6 settembre a Dresda, nella Pinacoteca Alte Meister, si aprirà una mostra nella quale verranno esposti dipinti di Madonne, opera di grandi artisti del Rinascimento Tedesco quali Grunewald, Durer, Cranach il Vecchio unitamente ad opere dei loro contemporanei Italiani quali Garofalo e Correggio, da lungo tempo di proprietà della Pinacoteca Sassone.
Ma il cuore della mostra è la contemporanea presenza di due dipinti di Raffaello. Uno, la “Madonna di Foligno” proveniente dalla Città del Vaticano, l’altro la “Madonna Sistina” a Dresda da oltre due secoli e mezzo. Le due grandi pale d’altare, circa 3 metri x 2, sono coeve, 1512/1513, ma hanno storie diverse da quando lasciarono lo studio dell’Urbinate.
La prima originariamente su tavola, fu commissionata da Sigismondo dei Conti, alto funzionario della Curia, che viene ritratto presentato alla Madonna da San Girolamo, mentre sull’altro lato appaiono San Giovanni Battista e San Francesco; la Madonna con il Bambino in braccio siede su un trono di nubi mentre nel registro sottostante un angioletto mostra una tavoletta senza scritta, sullo sfondo un bellissimo paesaggio che ricorda analoghi esempi di pittura ferrarese.
Il grande quadro fu posto sull’altar maggiore della chiesa di Santa Maria in Aracoeli dove era stato sepolto il Conti, successivamente gli eredi, mezzo secolo dopo, lo ritirarono destinandolo alla chiesa di Sant’Anna a Foligno, da cui il nome con cui l’opera è nota.
Nel 1797 le truppe napoleoniche lo prelevarono portandolo a Parigi dove avvenne il trasporto da tavola a tela; restituito nel 1816 entrò nella Pinacoteca Vaticana da cui esce per la prima volta in occasione della mostra.
La seconda pala, in tela, fu fatta dipingere da Papa Giulio II per festeggiare l’acquisizione di Piacenza allo Stato Pontificio e destinato alla chiesa di San Sisto nella città, ecco il perché dell’appellativo “Sistina”.
L’opera mostra la Madonna che incede maestosa tra le nubi in mezzo ai Santi Sisto e Barbara mentre in basso occhieggiano i due celeberrimi angioletti, sembra dipinti in un secondo tempo.
A metà ‘700 Augusto III Elettore di Sassonia e Re di Polonia, innamorato dell’arte italiana, si diede con grandi mezzi alla formazione di una ricca collezione acquistando tra l’altro anche la preziosa quadreria degli Este di Modena, tra i suoi interessi comprese anche la Madonna di Raffaello e dopo lunghe trattative fu in grado di presentarla a Dresda, capitale della Sassonia, il 1 marzo del 1754.
Nel 1945 il quadro fu prelevato da soldati dell’Armata Rossa e portato a Mosca con tutti gli onori rimanendovi per una decina d’anni quando fu restituito all’allora DDR. Accanto ai due dipinti compare un bozzetto di mano di Raffaello per la Madonna di Foligno attualmente conservato presso il British Museum.
La mostra è stata organizzata per festeggiare la visita in Germania di Papa Benedetto XVI ed avrà sicuramente un grande successo perché sarà l’unica occasione in cui le due opere dell’Urbinate nate insieme dopo mezzo millennio avranno occasione di ritrovarsi; ci sarà la possibilità di confrontare fra loro i due dipinti, il bozzetto, le opere dei pittori Rinascimentali Italiani e Tedeschi che ancora dipingevano nello spirito dell’unità della Chiesa prima che la Riforma la spezzasse.
In occasione della presentazione della mostra in Vaticano per pochi giorni a metà giugno la Madonna di Foligno, anziché nella Pinacoteca Vaticana, è stata esposta nelle Stanze accanto alla “Cacciata di Eliodoro” affresco di Raffaello appena restaurato allo scopo anche in questo caso di confrontare le varie tecniche e lo stile del grande artista.
Info:
SPLENDORE CELESTE
Raffaello, Durer e Grunewald dipingono la Madonna
Dresda
Pinacoteca Alte Meister
Dal 6 settembre 2011 all’8 gennaio 2012
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