Il 15 Giugno presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali il Ministro ed il Sottosegretario hanno presentato il parziale restauro del Tempio di Ercole a Tivoli e annunciato la sua apertura al pubblico dal 23 giugno di sabato e domenica, con visite guidate a prenotazione, per il momento fino al 7 agosto ma si spera di prorogare mentre i restauri continueranno grazie a nuovi finanziamenti.
Il Tempio è praticamente sconosciuto ai più in quanto sono pochissime le emergenze a vista poiché su di esso nel corso dei secoli si sono avvicendati vari edifici: monastero nel medioevo, fabbrica d’armi nel ‘600, lanificio, fonderia ed infine cartiera fino a sessanta anni fa. Tutto ciò ha comportato la distruzione di gran parte dell’elevato antico ed il permanere di svariate superfetazioni.
Il Tempio fu costruito tra la fine del II e l’inizio del I secolo a.C. ed è contemporaneo di similari edifici di culto a Cori, Terracina, Palestrina finanziati da ricche comunità locali che cercavano di confermare una loro identità quasi in polemica con Roma che le aveva politicamente inglobate.
Il culto di Ercole di origine ellenica ebbe grande diffusione nel Lazio in quanto identificato con Marte dio della Guerra, era inoltre protettore dei commercianti specie quelli di olio particolarmente attivi nella Sabina e nei dintorni di Tivoli; in epoca imperiale la sua vicenda di uomo nato da Giove e da una mortale e divenuto dio dopo travagliate vicende ed un suicidio rituale lo affiancano alla figura dell’Imperatore anch’esso divinizzato dopo la morte.
L’edificio era di grandi dimensioni posto su ciclopiche sostruzioni parte della quali sono visibili sul lato che da sulla valle e che furono chiamate dagli eruditi cinquecenteschi Villa di Mecenate; nel gigantesco basamento, parzialmente utilizzabile, correva in galleria la via Tiburtina mentre il piazzale soprastante era circondato su tre lati da un portico al centro del quale era il tempio periptero sine posticio con otto colonne sulla facciata e dieci su ognuno dei lati, davanti al tempio si apriva una cavea teatrale capace di 3600 posti.
Il restauro frutto di un progetto di ampio respiro e costato sinora 15 milioni di euro ha interessato la cavea che potrà ospitare spettacoli e alcuni edifici di archeologia industriale alcuni dei quali già occupati da un Antiquarium che raccoglie statue, bassorilievi ed iscrizioni di area tiburtina, in un padiglione è allestito un Orto Botanico, chiamato il giardino delle Esperidi dal nome di una delle “fatiche d’Ercole”, contenente piante originarie della valle dell’Aniene.
Altri edifici sono destinati ad ospitare laboratori di restauro per grandi opere. Sarà sistemato anche un canale per uso industriale noto come “canale Canevari” e parte della “Cartiera Segrè” per uno spazio di 1.500 mq.. Un filmato di Piero Angela e Paco Lanciani “Un viaggio nel tempo: 2000 anni fa” illustrerà le varie fasi della vita del tempio, lo sviluppo, la decadenza, le costruzioni successive, il restauro e la rinascita.
Si spera che il restauro proceda celermente e che tra pochi anni nell’intero complesso dedicato ad Ercole Vincitore si attui completamente la “rinascita del Mito”. Si sta anche studiando il progetto di integrare il Tempio nelle altre “gemme” tiburtine: Villa Adriana, Villa d’Este, Villa Gregoriana in modo da creare un unico itinerario turistico.
Info:
Visite guidate dal 23 giugno al 7 agosto 2011
di sabato e domenica, ore 10,00/12,00
a cura di Pierrecicodess
Prenotazione obbligatoria
tel. 06/39967900 - 0774/382733
www.pierreci.it
Biglietto Euro 5,00
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