Da WikiLieks alla primavera araba, l'informazione italiana continua a rimane accartocciata su se stessa, disattenta al Mondo, dedicando pochi minuti agli accadimenti sui Tg pubblici.
È strano leggere il resoconto sul convegno “Notizie dal mondo, da WikiLieks alla primavera araba, quale informazione estera in Italia”, tenutosi il 23 maggio a Roma nella seda della FNSI (Federazione nazionale stampa italiana), per scoprire che gli organi d’informazioni sono alquanto distratti nei confronti degli accadimenti dal Mondo.
Un’affermazione che viene proprio da coloro che hanno il compito di scegliere le notizie che vanno approfondite per essere lette o ascoltate. Così sullo schermo televisivo, più che sulla carta stampata, trova poco spazio l’informazione estera, rispetto all’attenzione dedicata alle beghe italiane.
Un convegno nato per presentare lo spettacolo “Bad people in Guantanamo”, ispirato alla storia vera di tre inglesi di origine pakistana, sottoposti per sbaglio a due anni di torture nella base navale di Cuba, e occasione per l’Asr (Associazione stampa romana) per proporre una riflessione sulla qualità dell’informazione internazionale in Italia.
A conclusione lavori, l’accorato appello affinché “i giornalisti si occupino con più continuità di diritti umani” lanciato da Annalisa Zanuttini di Amnesty International, organizzazione a cui andrà l’incasso di “Bad people in Guantanamo”.
Un sollecito che per l’ennesima volta sembra cadere nel vuoto, con la rinnovata attenzione dei Tg alla cronaca italiana e con nuova proposta editoriale, di una storica testata quotidiana, del mensile Paese Sera, rivolto all’informazione di Roma e dintorni, con pochissimi accenni ad un confronto con le realtà esterne al provincialismo, se non tra le note delle iniziative di spettacolo e cultura. I fatti di cronaca, tra omicidi e relativi funerali, occupano gran parte dello schermo con, citando il garante della privacy, “la pornografia del dolore”.
Per chi è interessato, vivendo in Italia, ai fatti del Mondo, non gli rimane che rincorrere le notizie su RaiNews24 o le rubriche domenicali su Rai 3 (Est-Ovest, Mediterraneo e Regione Europa).
Il nord e il sud, come l’est e l’ovest della Terra, trovano maggior spazio sulla radio, ma una certa soddisfazione si può avere anche leggendo il settimanale Internazionale, con una cernita di articoli, tradotti, dalle varie testate straniere.
Guerre dimenticate, emergenze umanitarie, sviluppi di politica estera, appaiono e scompaiono dall’informazione pubblica televisiva, ma forse acquisiranno un nuovo respiro con il progetto per un servizio radiofonico europeo unificato, proposto da Antonio Preziosi, attuale direttore del Giornale Radio, e con l’inaugurazione del nuovo studio radio potrà far sentire più vicina l'Europa.
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